giovedì 28 gennaio 2016

PERCHÉ LA MEMORIA CAMMINI NEL FUTURO

Come potrà la memoria continuare a sopravvivere quando coloro che l'hanno vissuta non potranno più essere presenti? Basteranno documenti scritti, filmati, convegni, incontri, giornate di studio? Sicuramente un canale preferenziale è la scuola, o meglio sono le nuove generazioni che non devono mai chiudere gli occhi di fronte alla storia, e in particolare a quegli eventi dolorosi e inumani che hanno tentano di rovesciare il mondo a favore del nulla e del male.
Quante belle esperienze si potrebbero raccontare il giorno dopo la giornata della memoria, vissute e  interpretate dai bambini, dai ragazzi o dai giovani delle nostre scuole. 
Ne ho ascoltata una in particolare e ve la voglio comunicare, perché mi è sembrato di vivere una coniugazione straordinaria tra educazione,didattica,memoria e futuro.
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
“DON  GIOVANNI DELLE DONNE” 

VIA ALDO MORO 11/13 – 20080 CASELLE LURANI (Lodi)

Cari Genitori,
ho il cuore colmo di gratitudine e di riconoscenza per il momento "storico" vissuto oggi nel nostro Istituto, grazie a un evento così tragico e sconvolgente qual è la "Giornata della Memoria". Intanto siamo partiti da subito svantaggiati, perché i microfoni, poco prima perfettamente funzionanti, poi hanno dato non pochi problemi, ma l'incidente tecnico è stata l'opportunità per creare il raccoglimento necessario all'ascolto, al silenzio e alla condivisione. Si sono susseguite letture di testi in prosa e in poesia tenute dai ragazzi di tutte le classi, anche dagli alunni di prima. È stato commovente sentire le loro voci, limpide e chiare, alzarsi nella lettura e interpretazione di brani, anche impegnativi, come: "Testimoni" da "L'Ebreo errante" di Elie Wiesel, Nobel per la pace nel 1986, una pagina dei "Diari" e una Lettera dall'Epistolario di Etty Hillesum, "Se questo è un uomo" di Primo Levi, "L'Aforisma" di Bertolt  Brecht, "La Storia" di Eugenio Montale, una pagina del "Diario" di Anna Frank sui divieti agli Ebrei, lo stesso argomento si  è rivestito di una breve animazione scenica interpretata da alcuni alunni di 3^F con il supporto del loro Insegnante Scorletti, liberamente ispirato al film "La vita è bella". Ancora, "Scarpette rosse", l'adattamento teatrale di "Shlomo il Pazzo di Auschwitz" da "Un Treno per la Vita", la testimonianza del martirio di padre Massimiliano Kolbe.  Per quasi due tempi, i ragazzi hanno ascoltato in tranquillità e silenzio, hanno capito che non si trattava di un momento di intrattenimento e per questo hanno frenato gli applausi. come pure qualche azzardo di chiacchiere spontaneamente è rientrato. Con semplicità, alternandosi a noi Insegnanti, alcuni ragazzi delle terze sono stati sollecitati a spiegare ai più piccoli e devo riconoscere che, con bravura e maturità, hanno sostenuto il confronto, si sono esposti e messi in gioco. Anche la musica ha avuto il suo spazio, del resto così non poteva che essere con Colleghi Musicisti così esperti: abbiamo potuto apprezzare la "Tumbalalaika", una canzone d'Amore in lingua Yiddish secondo il genere musicale della ballata ebraica, proposta dai nostri Colleghi, Ceporina e Odore, che hanno eseguito anche il ritornello de "La Vita è bella". La possibilità di ascoltare "Auschwitz" di Guccini e un'esecuzione sui soprusi di sempre, in vernacolo napoletano, è stata offerta dalla competenza musicale del Collega Colloca. Questa si è rivelata l'esperienza memorabile vissuta oggi con i nostri e vostri ragazzi, ai quali ho sottolineato, tra i vari scambi di riflessione, che, con tale coraggiosa testimonianza, rientrano a tutti gli effetti, per un Ebreo osservante, nella schiera dei "Giusti", perché è Giusto colui che, secondo il Libro Sacro del Talmud, rispetta l'Altro come ricchezza, senza paure, inibizioni e pregiudizi. Anche i simboli si sono rivelati importanti e i cartelloni, preparati magistralmente dalla Collega Eugeni con alcuni alunni delle diverse classi, hanno permesso al cuore, aiutato dagli occhi, di entrare subito nel tema dell'incontro. Encomiabile il lavoro di preparazione di tutti i nostri Colleghi di Lettere e delle diverse Discipline, con generosità e sensibilità hanno collaborato, hanno trasmesso, hanno testimoniato il "Volto" più bello e nobile della Scuola, che è la capacità di educatori e professionisti di mettersi in gioco.
Ho stretto le mani ai nostri ragazzi, mi sono congratulata con i miei Colleghi e, di fronte allo sguardo di tutti, carico di aspettative, ho riconosciuto e detto loro, senza ombra di dubbio e con orgoglio, che questo "primo esperimento" di Educazione alla Legalità e Civiltà era perfettamente riuscito! Ne sono profondamente onorata!  
Un abbraccio forte, forte! Grazie infinite per la lettura e l'ascolto! Siate orgogliosi dei vostri Figli, come io oggi lo sono dei miei Alunni!

La Coordinatrice del Plesso della Scuola Secondaria di Primo Grado di Caselle Lurani, 
Prof.ssa Daniela Villa

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