mercoledì 25 aprile 2018

RUBEM ALVES

“ Dio abita la nostalgia, dove si incontrano l’amore e l’assenza. Sentire Dio? Essere in comunione con lui? Significa provare nostalgia per il Regno, gemere con la creazione intera, sentendo dentro di noi il futuro che cresce, come una gravidanza... Là, nella terra della nostalgia, noi poniamo la nostra abitazione. Siamo migranti, senza riposo, senza sosta, sempre in cammino ”.
Da:"Il canto della vita"

mercoledì 18 aprile 2018

E' IL LIBRO PIU' TRADOTTO, MA ANCHE IL PIU' LETTO?

Elomwe e txitxopi in Mozambico, zotung chin in Myanmar, drekaj a Taiwan, jarai e tay in Vietnam, tarao in India, epie in Nigeria e Camerun,  poqomchi in Guatemala ... Ora è possibile leggere la Bibbia in tutti queste lingue.
L’Alleanza biblica universale, che fra i suoi fini ha quello di garantire la fruizione del testo biblico al maggior numero di persone, ha pubblicato il consueto rapporto 2017 sull’accesso alle Scritture nel mondo. Sono 674 le lingue in cui la Bibbia risulta tradotta nella sua interezza: ben 49 in più rispetto all’anno precedente.

Fra queste alcune comunità hanno ricevuto per la prima volta l’intero testo, 13 hanno ricevuto il Nuovo Testamento e 4 gruppi hanno potuto finalmente posare lo sguardo su alcuni singoli libri.  Le nuove traduzioni consentono l’accesso alle Scritture a ulteriori 580 milioni di persone, portando all’81% la percentuale di popolazione mondiale in possesso dell’intero testo. Nel  Sud Sudan, la pubblicazione della prima Bibbia in lingua mabane (parlata da circa 90.000 persone) è stata celebrata in una manifestazione di 10.000 persone, provenienti dall’intera regione, segnale della grande attesa che il testo biblico sa ancora generare.

674 è comunque un numero di idiomi ancora assai basso, corrisponde a circa il 10% delle poco più di 7 mila lingue censite sul nostro pianeta. Di queste 3.324, circa la metà, hanno almeno alcuni libri della Bibbia tradotti. Sono invece ancora 209 milioni le persone che non hanno a disposizione nemmeno una riga dell’Antico o del Nuovo Testamento.
(Dalla Redazione di Riforma.it)

martedì 17 aprile 2018

Nazim Hikmet

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà

anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

giovedì 12 aprile 2018

L'IMPORTANTE...

<<Nella vita le cose più importanti non si imparano, ma si incontrano.>>

 Oscar Wilde

mercoledì 11 aprile 2018

PROMESSE O REALE E CONCRETO CAMBIAMENTO?

Da una riflessione di Joan Chittister in “www.ncronline.org” 
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Dice Sean Freyne, teologo irlandese e specialista delle Scritture: “È un errore pensare che un papa abbia il potere di fare qualsiasi cosa”. Traduzione: il diritto di regnare da autocrate, di prendere misure unilaterali a proposito di qualsiasi cosa, non viene con la mitria e il pastorale. E neppure, del resto, con i mantelli e le croci dei vescovi: papi e i vescovi, in fondo, sono quelli che mantengono la tradizione della Chiesa. Quando cambiano, generalmente lo fanno con un occhio al passato – il punto in cui si trova il territorio canonico sicuro. Solo noi siamo le vere fonti di cambiamento nella Chiesa.
È il laico medio, che vive la fede nel suo tempo, a plasmare il futuro. È l'insegnante visionario, è la persona che critica per amore, è il profeta che parla con parresia a far passare la Chiesa da un'epoca a un'altra. Sono stati coloro che hanno dovuto affrontare la nuova economia a riconoscere che un giusto interesse per gli investimenti era virtù di prudenza piuttosto che peccato di usura. Sono state le vittime di relazioni violente a rendersi conto che il divorzio poteva essere una decisione più ricca d'amore di una situazione familiare devastante. E tuttavia, il modo in cui i papi e i vescovi si muovono, l'ascolto attento a ciò che accade nel mondo, la partecipazione che mostrano, l'amore e la leadership che esprimono possono fare tutta la differenza nel tono e nell'efficacia della Chiesa.
Con l'elezione di Papa Francesco la Chiesa è passata ad un nuovo stile di affrontare  l'esperienza umana. Ha invitato i pastori a camminare con il popolo di Dio. Ha messo al primo posto il conforto e il perdono, la comprensione e la misericordia. Ha urlato il proprio no alla violenza e alla guerra. Lui stesso si è mostrato come nuovo esempio di rapporto con il mondo.
Eppure, allo stesso tempo, certe cose che chiaramente devono cambiare, non sono cambiate nel corso degli ultimi cinque anni. C'è fumo senza fuoco: commissioni promesse, ma non create, domande che si ha il diritto di porre, sì, ma risposte ancora rare. C'è una promessa e moltissime possibilità. Ma, in troppi casi, non succede nulla, così, un numero sempre maggiore di persone, deluse, si allontanano da una nave alla deriva.
La questione è capire perché questo pontificato sembra essersi bloccato. Se situazioni di questo genere dipendano dalla mancanza di impegno di Francesco o dall'infinita resistenza della Curia al papa, non lo possiamo sapere. Ma segnano negativamente questo papato. 
Sicuramente questo papato ha di nuovo reso possibile pensare. Ha accolto l'idea che il cambiamento fa parte del processo della vita. Ma non ha dato un orientamento significativo a determinati problemi molto importanti. E così la promessa dell'azione e la mancanza di risultati, hanno fatto nascere false speranze, perché l'assenza d'azione è ancora più deludente di quanto sarebbe stata se non fossero mai state fatte vuote promesse.
San Paolo ha messo in guardia la Chiesa secoli fa da questo tipo di leadership poco chiara. Scrive in 1Corinti 14,8: “Se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento?”.
È un avvertimento a un papato che è arrivato ricco di speranza e che per questo è profondamente rispettato. Come dice il Talmud, “coloro che non rischiano niente, rischiano molto di più”.

martedì 10 aprile 2018

QUAL E' LA REGOLA PER L'UOMO D'OGGI?

<<Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.>>
 (Elias Canetti)

giovedì 5 aprile 2018

GILLO DORFLES

"Quando assisto alla facilità vertiginosa con cui degli adolescenti, anzi dei bambini, si impadroniscono di nuovi gadget, della maestrìa con cui manovrano i tasti, i pulsanti, deputati alle più complesse operazioni, mi chiedo fino a che punto questa immane espansione delle conoscenze segnaletiche e informative vada a scapito dei faticosi sentieri della memoria e di quelli - un tempo beati - della fantasia creatrice."

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