“IL BENE COMUNE È UNA VISIONE DI BENESSERE E PROSPERITÀ PER LE GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE RAGGIUNGIBILE NELLA MISURA IN CUI L’INTERESSE COLLETTIVO È ANTEPOSTO A QUELLO INDIVIDUALE”
lunedì 28 settembre 2020
UNA NUOVA ECONOMIA PER UN NUOVO MONDO
domenica 27 settembre 2020
ANCHE PAPA FRANCESCO SCOMUNICA CHI SCEGLIE LA DOLCE MORTE
Eutanasia, suicidio assistito e aborto sono «crimini contro la vita umana», con tali atti «l’uomo sceglie di causare direttamente la morte di un altro essere umano innocente». I legislatori che li consentono, i medici che li praticano e tutti coloro che collaborano sono «complici». È estremamente dura la lettera Samaritanus bonus «sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita», approvata da papa Francesco lo scorso 25 giugno e pubblicata ieri dalla Congregazione per la dottrina della fede, guidata dal cardinale gesuita spagnolo Luis Ladaria. Nulla di nuovo: la Chiesa cattolica ribadisce la propria dottrina tradizionale su eutanasia, suicidio assistito e aborto – il documento è pieno di citazioni di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco – e conferma qualche apertura sulle «cure palliative» e contro l’«accanimento terapeutico», con molti se e tanti ma. Il titolo della lettera, «il buon samaritano», rimanda alla parabola evangelica e invita all’«accompagnamento della persona malata nelle fasi terminali della vita, in modo da assisterla rispettando e promuovendo sempre la sua inalienabile dignità umana». Ma il testo, dopo qualche paragrafo dedicato «all’etica del prendersi cura» delle persone colpite da «malattie inguaribili», è fortemente prescrittivo. L’assunto di partenza è «il valore inviolabile della vita», «una verità basilare della legge morale naturale ed un fondamento essenziale dell’ordine giuridico». Pertanto eutanasia, suicidio assistito e aborto, «anche in quei contesti dove le leggi nazionali hanno legittimato tali pratiche», sono «attentati contro l’umanità» e «atti intrinsecamente malvagi in qualsiasi occasione o circostanza», che non valorizzano l’«autonomia» della persona, ma al contrario «disconoscono il valore della sua libertà, fortemente condizionata dalla malattia e dal dolore». Alla base, secondo l’ex Sant’Uffizio, vi è una fuorviante concezione della vita («considerata degna solo se ha un livello accettabile di qualità», mentre «ha un valore in se stessa»), «una erronea comprensione della compassione» («sarebbe compassionevole aiutare il paziente a morire») e «un individualismo crescente». Ai malati terminali inguaribili bisogna fornire adeguate «cure palliative», compresa la sedazione profonda, purché non si configurino come «pratiche eutanasiche». È da evitare l’«accanimento terapeutico» (che non significa «desistenza terapeutica»), ma i confini sono stretti: «Non è lecito sospendere le cure efficaci per sostenere le funzioni fisiologiche essenziali, finché l’organismo è in grado di beneficiarne», quindi idratazione, nutrizione e termoregolazione non vanno interrotte, nemmeno nei pazienti in «stato vegetativo». Chi sceglie eutanasia e suicidio assistito – compreso chi è iscritto a un’associazione che la sostiene – non può ricevere i sacramenti. Come dire: ha fatto bene il cardinal Ruini, quattordici anni fa, a vietare il funerale cattolico a Piergiorgio Welby.
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Luca Kocci in “il manifesto” del 23 settembre 2020
sabato 26 settembre 2020
UN PECCATO TROPPO DIMENTICATO:QUELLO DI RAZZISMO!
I buoni esempi vanno sempre seguiti. La Conferenza Episcopale della California ha deciso di iniziare "un cammino volto a convertire i nostri cuori per comprendere più a fondo la natura e la portata del peccato di razzismo in noi stessi, nella nostra Chiesa e nella nostra nazione". Si tratta quindi di un percorso, un itinerario, in cui saranno coinvolti innanzitutto i 26 vescovi di quello Stato insieme ai preti, ai religiosi e ai laici. Un contributo essenziale nel tentativo di estirpare la zizzania del razzismo dal terreno della società statunitense. Nato forse perché qualche prete si è accorto che, nonostante la cronaca riferisca quotidianamente di episodi di razzismo in cui restano vittime i cittadini e le cittadine di pelle nera, quasi mai si è verificato che un fedele confessasse di essersi lasciato andare a gesti, considerazioni, atteggiamenti razzisti. Da qui la proposta di una vera e propria catechesi con l'apporto dello studio della Scrittura e della Teologia, ma anche delle scienze umane. Un esempio da seguire anche in altri luoghi e anche su altri temi cruciali che non sempre vengono avvertiti come "peccato". Pensate se dalle nostre parti proponessimo un cammino di questo genere sulla legalità o sul pagamento delle tasse o sul rispetto della natura, ovvero del creato. Crescerebbe la qualità della comunità cristiana e contribuirebbe a far crescere la società in cui vive.
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Tonio Dell’Olio in “www.mosaicodipace.it” del 23 settembre 2020
venerdì 25 settembre 2020
martedì 22 settembre 2020
I RISCHI DELL' AIUTARE IL PROSSIMO
lunedì 21 settembre 2020
"IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA" di Gianni Rodari
Suona la campanella
scopa scopa la bidella,viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.