lunedì 29 marzo 2021

MOVIMENTO DI RIFORMA MARIA 2.0

Elisabeth Kötter e Andrea Voss-Frick, promotrici del movimento ecclesiale di riforma tedesco Maria 2.0, fondato nel 2019 per promuovere una maggiore partecipazione e diritti per le donne nella Chiesa cattolica, intendono lasciare la Chiesa cattolica come istituzione di diritto pubblico, pur restando cattoliche. Ne hanno dato notizia il 25 marzo all'Evangelical Press Service (EPD). È impossibile cambiare le gerarchie e le strutture di potere nella Chiesa, ha spiegato Voss-Fricke. Come dimostrano i casi di violenza sessuale da parte di sacerdoti, gli interventi della Congregazione per la Dottrina della Fede nel processo del Cammino Sinodale, con cui la Conferenza episcopale tedesca (DBK) e il Comitato centrale tedesco I cattolici (ZdK) cercano di attuare riformee, più recentemente, il divieto di benedire le coppie omosessuali.

Elisabeth Kötter cita ragioni personali di coscienza per il suo abbandono. Chiunque continui a fare parte di questo sistema, ha detto, è «colpevole di complicità», ha detto. Con Andrea Voss-Frick, tuttavia, vuole continuare a essere coinvolta nella sua comunità di origine a Münster e contribuire al dialogo interreligioso nella regione. Le due donne restano anche con Maria 2.0 perché, sostengono, «siamo ancora Chiesa».

Recentemente, il movimento di protesta ha fatto scalpore con l’affissione di sette tesi in più di 1.000 chiese tedesche. Le donne chiedono, tra le altre cose, «una Chiesa che promuova l’equità di genere con accesso per tutte le persone a tutti gli uffici, nonché educazione e lotta alle cause della violenza sessuale».

Nel 2019 sono usciti dalla Chiesa cattolica tedesca 272.771 fedeli, circa il 26,2% in più rispetto all’anno precedente (216.078), su un totale di 22,6 milioni. Secondo un recente sondaggio, l'82% di 2.000 intervistati ritiene che la Chiesa abbia perso credibilità negli ultimi mesi, soprattutto per mancanza di trasparenza nella questione degli abusi; il 28 per cento degli 835 intervistati che sono attualmente membri della Chiesa cattolica o protestante (dunque in sostanza uno su quattro) ha dichiarato di stare attualmente valutando la possibilità di lasciare.

In Germania, in ragione della forte ingerenza tra Chiesa e Stato, i contributi fiscali destinati alla confessione religiosa (denominati Kirchensteuer nel caso della Chiesa cattolica e protestante e finalizzati a mantenere i luoghi di preghiera, le strutture e il clero) vengono riscossi dall'anagrafe tributaria. L'imposta per il culto fu concessa alle Chiese in virtù del loro riconoscimento come istituzione di diritto pubblico. Per abbandonare formalmente  la Chiesa è dunque sufficiente una procedura di "disiscrizione" dai registri: la scelta di non adempiere più agli obblighi fiscali, infatti, viene comunicata ai competenti organi che provvedono ad annullare i sacramenti ricevuti, cancellando i nominativi dal registro battesimale.

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Estratto da Adista.it

mercoledì 17 marzo 2021

Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso, 15.03.2021

La Chiesa cattolica ha fatto sapere che i suoi sacerdoti non potranno dare alcuna forma di benedizione a una coppia di persone dello stesso sesso sposata oppure legata da una unione civile. Lo dice una nota della Congregazione per la dottrina della fede, l’organo interno della Chiesa che dirime le questioni sulla dottrina cattolica.

La motivazione per cui la Congregazione della dottrina della fede ha respinto la possibilità di benedire le unioni omosessuali riguarda il fatto che, «quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre […] che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore. Sono quindi compatibili con l’essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni».


Non ho alcuna voglia di commentare questa “nota”. Siamo nella solita situazione del “o con me o contro di me”, o meglio , diversamente dalle indicazioni del Concilio Vaticano II, “ se vuoi salvarti, vivi e opera secondo le mie parole”. Insomma sono indicazioni che derivano dal piano dottrinale della Chiesa Cattolica Romana e che già abbiamo ascoltato in riferimento a molti altri temi. E’ l’ennesimo muro contro muro. Però un’osservazione la voglio aggiungere. Quando nei Vangeli si racconta l’episodio del miracolo dei pani e dei pesci, è Gesù stesso che alzando gli occhi al cielo chiede la “benedizione di Dio” su quella folla stanca e affamata. Non si pone il dubbio se tra quelle folle ci fosse qualcuno indegno o gay o lesbica o divorziato o … C’era una necessità urgente che richiedeva l’aiuto divino, che non si è messo a frazionare le persone ma il pane e i pesci perché tutti ne avessero una parte. La benedizione viene da Dio, e grazie a Dio non dipende dalla persona che benedice.


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