lunedì 25 aprile 2011

ASPETTANDO UN AMICO....

CARISSIMO DON FRANCO,
LA SUA RISPOSTA CI HA RIEMPITO IL CUORE DI GIOIA!
E' CONFORTANTE SENTIRSI PARTE ATTIVA DI QUESTA "ECCLESIA SPIRITUALIS" E
RICEVERE DA CHI, COME LEI,NE E' IL PORTAVOCE CORAGGIOSO,UNO SPRONE A CONTINUARE
QUESTO VIAGGIO SEMPRE NUOVO,DENSO D'IMPREVISTI,DI CONTRADDIZIONI,DI PASSAGGI
PIU' O MENO IMPEGNATIVI CHE COMUNQUE AIUTANO A CRESCERE E CI RENDONO MIGLIORI
.
VERO,VERISSIMO,LE RISORSE NON CI MANCANO,SIAMO PERO' ALLA RICERCA DI UNO
SPAZIO DOVE IL CHICCO DI GRANO POSSA GERMOGLIARE,ANCHE SE A VOLTE PUO'
RISCHIARE DI SOFFOCARE A CAUSA DI UN TERRENO TROPPO ARIDO O SPINOSO.
CONTINUIAMO A SEGUIRLA A DISTANZA RAVVICINATA,A NUTRIRCI DEI SUOI SAGGI
CONSIGLI COME SI FA CON L'AMICO PIU' FRATERNO.......
COME NON PERDERE L'OCCASIONE DEL 5 GIUGNO,CARO DON FRANCO?
SE NON SCOMBUSSOLIAMO TROPPO I SUOI PIANI,CI PIACEREBBE INVITARLA A PRANZO O A
CENA A CASA NOSTRA PER CONOSCERCI MEGLIO E RACCONTARCI MEGLIO!
INTANTO,ASPETTANDO SUE INDICAZIONI,LE MANDIAMO L'INDIRIZZO DEL NOSTRO BLOG:
http://percontinuareilviaggio.blogspot.com/.
CON AFFETTO IMMENSO L'ABBRACCIAMO IN CRISTO RISORTO,
AGOSTINO E DANIELA.

CHI INCONTRA UN AMICO....

Carissimi Agostino e Daniela,

per grazia di Dio c'è ancora qualche irregolare in questa chiesa
normalizzata.

Vedo che non vi mancano le risorse interiori per coltivare una fede
viva nonostante la chiesa ufficiale. Esiste per fortuna quella
ecclesia spiritualis che vive nel cuore e nelle opere di tante donne e
di tanti uomini che hanno capito l'essenziale.

Sono vicino a Lodi domenica 5 giugno per il matrimonio di due donne che
tanto stimo e amo.

Vi abbraccio con tutto il cuore e spero che sentiate che forse ogni
irregolarità è una opportunità di crescita.

don Franco

domenica 17 aprile 2011

rispondo a Federico

AGOSTINO BONASSI BERGAMO 15/11/2010 23.48
Titolo:ulteriore proposta
HO LETTO CON MOLTO PIACERE E INTERESSE LA PROPOSTA DI FEDERICO BOLLETTIN,E MI SONO IMMEDIATAMENTE CHIESTO:PERCHE\' SOLO PER LA DIOCESI DI PADOVA?? QUANTI PRETI SPOSATI O INNAMORATI VIVONO QUESTE PROBLEMATICHE IN ITALIA??NON PENSATE CHE UN INCONTRO ALLARGATO MUOVA PIU\' POLVERE E OBBLIGHI LA CHIESA A PRENDERCI IN PIU\' SERIA CONSIDERAZIONE??PROVIAMO AD USCIRE DAGLI ARGINI DI QUEL CAMPANILISMO IN CUI SIAMO SPESSO RELEGATI E A LIBERARCI DA QUEGLI ARCAICI FONDAMENTI ECCLESIO-DOGMATICI!!
CIAO A TUTTI.
AGOSTINO BONASSI.

venerdì 15 aprile 2011

UNA PROPOSTA

Una proposta per la diocesi di Padova
di Federico Bollettin
La proposta: organizziamo un incontro

Un uomo che si innamora, o una donna che si innamora, non possono rappresentare una debolezza, nè un motivo di sofferenza per alcuno. Nemmeno se l'uomo in questione è anche prete. Così rispondo all'autore del comunicato stampa, che si firma "Diocesi di Padova", in merito alla decisione di don Romano Frigo, compagno di strada.
La comunità dei preti padovani che si innamorano e che credono nell'amore aumenta come un monito: esiste una realtà bella, ricca, complessa che non viene però ascoltata, accolta, interpellata. Minoranza lapidata con il giudizio, l'emarginazione, la pacca sulla spalla se ti mostri pentito, in un regime di ipocrisia e di ingiustizia.
La ributto come una proposta: perchè la Diocesi di Padova non organizza un incontro con tutti quei preti, o che si sono già sposati, o che stanno vivendo una relazione affettiva significativa, o che credono nell'opzione facoltativa del celibato? E soprattutto, perchè non ascoltare le donne e le comunità coinvolte?
Già alcuni tentativi di riunire i preti sposati della diocesi di Padova sono stati abortiti da un "non è opportuno", che rivela molta paura e poca profezia. Non si tratta di fare un referendum ecclesiale o di cambiare le norme della dottrina cattolica. I fatti parlano di una realtà presente, che si sta piano piano rivelando, e che domanda particolare interesse. E se fosse anche per il semplice gusto di sedersi insieme attorno ad un tavolo e ascoltare, con rispetto e assenza di giudizio, le testimonianze di preti e donne che amano e condividono la passione per il Regno di Dio... sarebbe già un grandissimo passo in avanti. Non è banale, perchè si evita di creare divisioni insanabili sulla base di regole disciplinari relative. Si offre un luogo e un'occasione di dialogo e di confronto serio. Non strutturato, lasciando spazio all'evento. Forse non verranno tutti, il timore di uscire allo scoperto è ancora forte, o forse si provocherà un ulteriore effetto a catena, non lo so. Ma il messaggio avrà una forza dirompente: Chiesa, casa di Dio per tutti, realmente, concretamente. E se ultimamente vi è un'attenzione particolare agli immigrati, anche le dichiarazioni del papa sull'accoglienza dei rom è significativa, non resta che aprire le braccia ai propri figli o vicini di casa. Come dire, è più facile accogliere e aiutare un individuo bisognoso, in quanto "inferiore", piuttosto che accettare il confronto alla pari con un tuo "simile". Se altri credono in questa proposta, si facciano sentire!

(pubblicato oggi su "Il Mattino di Padova")


Mercoledì 08 Settembre,2010 Ore: 14:24

mercoledì 13 aprile 2011

UN GRAZIE SPECIALE A DON FRANCO BARBERO

CARISSIMO DON FRANCO,
SIAMO UNA DI QUELLE COPPIE "SUPER-IRREGOLARI",DOVE PERO' QUESTA DIVERSITA'
DIVENTA UNA STUPENDA FORZA D'AMORE:UN AMORE LIMPIDO COME L'ACQUA DELLA "PISCINA
DEL TEMPIO" E INTENSO COME LA "FEDE DEL CIECO NATO".
UNA COPPIA CHE PER ABBEVERARSI ALL'ACQUA DELLA SALVEZZA,,DEVE OGNI DOMENICA
TIRARE I DADI PER CAPIRE IN QUALE "TEMPIO" POSSA ENTRARE.
E ALLA FINE SI ACCORGE CHE NON C'E' SOLUZIONE SE NON NELL'«AMA E FAI CIO' CHE
VUOI»,DI AGOSTINIANA MEMORIA.
E COSI' LE NOSTRE MEDITAZIONI SI SONO INCROCIATE CON LE SUE,CARO DON FRANCO,AL
PUNTO DA DIVENTARE UN'OCCASIONE PER LA NOSTRA "EUCARESTIA DOMENICALE".
MA,COME DICEVAMO SOPRA,L'AMORE NON SI NASCONDE,NE' VA RACCHIUSO IN UNO SCRIGNO
DORATO,PER CUI LA NOSTRA "EUCARESTIA DOMENICALE",AIUTATA DAL SUO INTERVENTO,
DEVE DIVENTARE PATRIMONIO DI QUANTI,NEL BENE O NEL MALE,RESPIRANO L'AMORE CHE
DA NOI TRASUDA.
GRAZIE PER IL SUO AIUTO E CI AUGURIAMO DI POTERLE,UN GIORNO,FAR RESPIRARE IL
NOSTRO AMORE CON UNA CONOSCENZA PIU' DIRETTA E PERSONALE.
ANCORA GRAZIE!
UN TRIPLICE BACIO E UN IMMENSO ABBRACCIO!
AGOSTINO E DANIELA DA MONTANASO LOMBARDO,LODI.

“Buon Compleanno Amore mio!”

13 Aprile 2011, Montanaso Lombardo

Amore infinito, bello, unico, speciale, inesauribile, misterioso, sconfinato …
Potrei continuare e ancora mi troverei a corto di parole per esprimere la “portata” e lo “spessore” di quanto, Tu Agostino, sei e conti per me!
Direi e aggiungerei altro, oltre, ancora … Ma, inevitabilmente, toccherei il limite umano dell’impossibilità di restituire e di rendere al tuo cuore, o mio Amato, quel meraviglioso Disegno, iniziato ben ventisei anni or sono, da uno “sguardo”, un semplice e fugace scambio di occhi che si sono posati su di me, sono entrati dentro e attraverso la mia essenza più intima e mi hanno fatta sentire, da subito, Amata, Protetta, a Casa, senza mai lasciarmi nelle tappe successive della vita.
Quella strada di Casa, dopo mille vicissitudini, l’abbiamo poi ritrovata entrambi e, come per prodigio, ci siamo risentiti “a Casa nostra”: ora, finalmente, siamo a Casa! Sì, ne sono certa, io sono a Casa e non più altrove, con una parte di me mancante, lacerata e, col tempo, cicatrizzata, che, tuttavia, sempre mi segnalava la fitta dolorosa di un’assenza, di un senso di vuoto e di incompletezza!
Sei l’Uomo della mia, lo Sposo dell’anima e del corpo, l’Altra metà del Cielo come direbbero gli Antichi, l’Anima Gemella secondo i Poeti o la “Costola di Adamo”, origine e significato del mio essere Donna, secondo la citazione biblica …
Tutto di te mi attira, mi edifica, mi rende migliore! La tua profondità spirituale, la tua formidabile intelligenza, la tua intatta bellezza … Nulla e nessuno ti hanno minimamente scalfito, niente ti ha abbruttito, anzi, le prove, anche quelle più pesanti, ti hanno rinvigorito e reso più bello, più giovane! Una giovinezza e una bellezza che resteranno eterne, perché frutto di un cammino e di una ricerca costanti che non sono di questo mondo, ma anelanti all’Assoluto e, quindi, stando alla tua convinzione personale e scelta vocazionale: «componenti di quella parte religiosa, spirituale, ma anche umana» che ti hanno reso sacerdote, fratello, sposo, uomo vero e autentico non soltanto con me, bensì con tutti i tuoi compagni di Viaggio.
Ogni giorno, scopro una novità del tuo essere e ne rimango incantata. In contemplazione, mi siedo ai tuoi piedi, ascolto, imparo e mi ritrovo cresciuta!
Grazie, grazie, grazie infinite, Amore mio, per quello che sei! Resta così, non cambiare neppure una virgola! Che Dio, che è Amore trinitario, i nostri Papà, con lo Zio Domenico, aggiunto alla schiera celeste, possano sempre dire un gran bene di Te, di Noi … Sono proprio fortunata, orgogliosa e super innamorata!
Auguri di Buon Compleanno e come vuole la tradizione: cento, mille, di questi giorni!
Con IMMENSO AMORE, la tua Pagnotta Daniela.

riflessione

PER LA NOSTRA RIFLESSIONE E PREGHIERA DOMENICALE E' RISULTATO MOLTO INTENSO QUESTO TESTO DI DON FRANCO BARBERO,GUIDA SPIRITUALE DELLA COMUNITA' "VIOTTOLI"-PINEROLO (TORINO)....SPERIAMO CHE POSSA ESSERE UN MOMENTO DI CRESCITA DI FEDE ANCHE PER VOI.
AGOSTINO E DANIELA
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GIOVANNI cap. 9,  vs. 1 - 41

[1]Passando vide un uomo cieco dalla nascita
[2]e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?".
[3]Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
[4]Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.
[5]Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo".
[6]Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco
[7]e gli disse: "Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
[...]
[13]Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco:
[14]era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi.
[...]
[16]Allora alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato". Altri dicevano: "Come può un peccatore compiere tali prodigi?". E c'era dissenso tra di loro.
[17]Allora dissero di nuovo al cieco: "Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?". Egli rispose: "E` un profeta!".
[...]
[26]Allora gli dissero di nuovo: "Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?".
[27]Rispose loro: "Ve l'ho gia detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?".
[28]Allora lo insultarono e gli dissero: "Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè!
[29]Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia".
[30]Rispose loro quell'uomo: "Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi.
[...]
[32]Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato.
[33]Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla".
[34]Gli replicarono: "Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?". E lo cacciarono fuori.
[35]Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: "Tu credi nel Figlio dell'uomo?".
[36]Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in lui?".
[37]Gli disse Gesù: "Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui".
[38]Ed egli disse: "Io credo, Signore!". E gli si prostrò innanzi.
[...]



Ci troviamo in presenza di una pagina letteraralmente "drammatica", costruita con un'arte davvero raffinata. Leggendo si rimane coinvolti in questo intreccio in cui compaiono sul "palcoscenico" personaggi, tensioni, ostilità, squarci di luci e di ombre, parole di saggezza.
Tutto converge e ruota attorno all'incontro di questo "cieco fin dalla nascita" con Gesù. Tutto lo scritto è percorso da un fiume di emozioni e di sentimenti. Ovviamente occorre evitare una lettura magica e miracolistica.
COLORO CHE VEDONO E SANNO.......
Gesù tocca un tasto scottante: c'è sempre nella storia delle nostre tradizioni religiose chi crede di vedere, di sapere tutto, e distribuisce o ritira a suo piacimento la patente di cristiano agli altri.
Mi fanno paura quei cristiani che dicono e scrivono perentoriamente di un altro: "tu non  sei nel giusto" oppure "tu sei fuori dalla fede cristiana e dalla chiesa".
Sono persone che tagliano la verità come un pezzo di formaggio: loro hanno il coltello infallibile e vedono tutto con idee chiare e distinte. Sanno chi è dentro e chi è fuori dalla chiesa, in base a quali dogmi c'è la fede e in base a quali formulazioni si è nell'eresia.

UNO STRANO UFFICIO "PATENTI"
 La storia delle chiese cristiane è piena di queste persone che hanno in tasca la fotografia di Dio in triplice copia, che sanno con quali parole la fede va detta in tutto il mondo......
Che altri credenti possano esprimere la loro identica fede con parole e interpretazioni diverse è un pensiero estraneo alla loro cultura. Sotto un certo aspetto sono persone invidiabili perchè vivono al riparo da quella fatica storica quotidiana in cui siamo immersi noi comuni mortali che ogni giorno, privi di queste mappe infallibili, dobbiamo pregare, studiare, confrontarci per cercare di capire come "approssimarci" nel parlare di quel Dio che adoriamo e in cui riponiamo fiducia.
Il terreno da cui nasce lo spirito di scomunica è questa certezza (o presunzione) che qualcuno possegga la "cassetta delle verità".
Quando il nostro vedere si traduce in eccesso di luce, ne rimaniamo abbagliati. Quando identifichiamo le nostre idee teologiche con la verità di Dio e ci sediamo sul trono a distribuire patenti.....
ci mettiamo in una posizione che non può essere la nostra. E' meglio scendere di un gradino.
Dio è l'amore che ci avvolge tutti e, se ci affidiamo a Lui nella esistenza quotidiana, se cerchiamo di percorrere il sentiero di Gesù nell'amore e nella giustizia, i nostri occhi, possono illuminarsi.
 "LO CACCIARONO FUORI"
Ancora un altro particolare illuminante da questa parola evangelica.
Quando coloro che stanno ai margini, che nella società e nella chiesa sono silenziosi ed obbedienti, ad un certo punto cominciano a vedere e passano dalla religione ufficiale all'incontro vivo con Dio attraverso la scoperta del Gesù storico e del suo messaggio, allora scatta l'espulsione, la diffidenza.
I gerarchi vogliono che i credenti siano ciechi da accompagnare o che vedano con gli occhi dell'istituzione.
Ormai costui vede con i propri occhi e parla in libertà: vattene.
Storia di ieri e storia di oggi.
Ma, a ben pensare, è anche sorprendente constatare che questo "cieco nato" ora vedente mette nel sacco i suoi interlocutori con una dialettica ed una ironia davvero sopraffine. L'incontro con Gesù lo rende libero.
Pensiamo a ciò che succede nella nostra chiesa: i gerarchi, non avendo ragioni, o riducono all'obbedienza o buttano fuori.
Ma è proprio là, fuori dall'obbedienza, fuori dagli stretti recinti sacri, che oggi viene annunciato più fecondamente il messaggio di quel Dio che ama e libera.
Spesso essere cacciati dall'ufficialità apre le persone ad una testimonianza nuova.

Ti prego, o Dio.
Aiutaci a non presumere mai
di possedere la verità.
Guarisci le nostre cecità
e poi rendici audaci,
liberi e maturi dentro la nostra chiesa,
mettendo al primo posto
la testimonianza del Vangelo
nella nostra vita quotidiana.

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