giovedì 26 settembre 2013

UN PRINCIPIO DEL FARE

Serve avere grande passione, perché tutto ciò che fai con grande piacere, alla fine lo fai bene.
Juan Manuel Fangio

domenica 22 settembre 2013

W LA PACE...SEMPRE!!

Se l'uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l'uomo.

Gino Strada

sabato 21 settembre 2013

SULL'AMORE.

Non importa quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare.
Madre Teresa di Calcutta

TRA IL DIRE E IL FARE....

Mi sono imposto di avere il coraggio di dire tutto quello che ho il coraggio di fare.
Michel De Montaigne

mercoledì 18 settembre 2013

CREDO

CREDO in Dio padre che crea il cielo, la terra e l'uomo a sua immagine e somiglianza colmandolo di doni e chiamandolo ad essere parte di un progetto di amore.

CREDO in Gesù Cristo che assunse la nostra umanità, che predicò un Regno di giustizia e di gioia, e che per via di questo morì, resuscitò dai morti per offrire agli uomini la possibilità di vincere il peccato e riconciliarsi.

CREDO nello Spirito Santo, soffio d'amore e grazia che mai viene meno, presenza che ci sostiene e consiglia nella vita, che attraverso fedi e religioni diverse guida ogni uomo nella ricerca e all'incontro con la Verità.

CREDO nella comunione degli uomini in cammino verso il Regno dei cieli.

CREDO nei segni dell'alleanza di Dio con l'umanità.

CREDO nella conversione del cuore.

CREDO nel servizio ai fratelli come sostegno ai bisogni del mondo.

CREDO nella povertà, scelta di vita e abbandono fiducioso a Dio.

CREDO nella forza della Verità che è nel profondo del cuore di ogni uomo ed è unità con Dio.

CREDO nell'amore tra le persone,che è mezzo di conoscenza, di crescita e di abbandono, e manifestazione dell'amore di Dio.

CREDO nel miracolo della nascita di una nuova vita segno della continuità della creazione divina.

CREDO nella preghiera come ascolto e dialogo con Dio.

CREDO nella pace e nel Regno dei Cieli che possiamo realizzare ogni giorno nell'attesa del pieno compimento dei tempi.

Amen

lunedì 16 settembre 2013

SALVATE "IL SOLDATO SILVIO"...COSTI QUEL CHE COSTI??

Scrive Don Antonio Sciortino su Famiglia Cristiana:
La gente non ne può più di polemiche sterili e dannose per il Paese. Da mesi, ormai, non si fa altro che parlare, in modo ossessivo, della decadenza di Berlusconi da senatore, dopo una condanna di terzo grado per frode fiscale. Quasi fosse l’unico problema dell’Italia, alle prese con una crisi che ancora morde duramente. E nonostante, appena fuori i nostri confini, il mondo tenga il fiato sospeso per il rischio di una guerra che dalla Siria può allargarsi, a macchia d’olio, dal Medio Oriente al resto del mondo. Le dichiarazioni di responsabilità si sprecano, ma sono solo parole vuote. Di responsabilità ce n’è davvero ben poca. Qualsiasi persona di buon senso capisce che gettare oggi il Paese nell’instabilità politica è un’insana follia che porta al caos e alla dissoluzione, del tanto peggio tanto meglio, con pesanti conseguenze sui bilanci delle famiglie e delle imprese che cominciano a intravvedere un barlume di speranza e di ripresa.
........Sarà difficile chiedere nuova fiducia agli elettori dopo averli penalizzati. L’”accanimento terapeutico” per salvare il “soldato Silvio” dopo una condanna definitiva, rischia di gettare il Paese nel caos istituzionale e sociale. Senza sbocchi certi per nessuno. A chi giova? Non certo alle famiglie e ai giovani che vedono il loro futuro sempre più incerto. Eppure, quando fu varato il governo Letta, Berlusconi dichiarò che le sue vicende personali non avrebbero influito sulle sorti del governo. Forse, abbiamo capito male, pazienza
.




giovedì 12 settembre 2013

I PRETI SPOSATI:CHI SONO E QUANTI SONO

Il celibato nel sacerdozio è un dogma e un mito che col tempo vanno sempre più sgretolandosi dinanzi allo sguardo consapevole del Vaticano, il quale dissimula con nonchalance l'esistenza del fenomeno. La Chiesa Cattolica Romana che nel catechismo si professa una, in realtà non è poi così indivisa essendo costituita anche da numerose chiese cattoliche di rito orientale, queste riconoscono il Papa come Primate, ma si differenziano da quelle di rito latino anche per la disciplina delcelibato dei sacerdoti. Tra gli elementi di alterità che distinguono le chiese di rito orientale, vi è, dunque, la possibilità di poter ordinare sacerdoti anche gli uomini sposati. Chi è celibe deve invece mantenersi tale così come i vescovi e i monaci. In Italia sono presenti tre chiese di rito orientale con preti sposati: l'Abbazia di Grottaferrata, nel Lazio, gestita dai monaci basiliani; l'Eparchia di Lungro in Calabria e l'Eparchia di Piana degli Albanesi in Sicilia. Dopo il Concilio Vaticano II nelle chiese cattoliche occidentali è invalsa la prassi di ordinare al diaconato degli uomini sposati senza alcun obbligo di"continentia", i quali a differenza dei sacerdoti possono amministrare solo alcuni sacramenti. Ma questa è solo una piccola parte della grande contraddizione che vige all’interno della Chiesa Cattolica, quello che stride di più è la conversione, in fieri, al cattolicesimo di un vero e proprio esercito di preti protestanti e anglicani coniugati che in virtù della dispensa dal celibato mantengono lo status di sacerdote insieme con quello di sposato. Negli ultimi tempi l’orientamento del Vaticano è stato quello di concedere la dispensa, probabilmente per sopperire al vertiginoso calo di vocazioni: nel1980 Papa Giovanni Paolo II emise un provvedimento con cui autorizzò i convertiti a esercitare il sacerdozio pur rimanendo sposati. Il fenomeno è talmente in ascesa che si sono formate anche delle organizzazioni di preti sposati o aspiranti tali allo scopo di promuovere il celibato nella Chiesa, assistere i sacerdoti che si sono sposati senza che abbiano ottenuto l’autorizzazione, e coloro che vorrebbero sposarsi senza abbondare il sacerdozio. L’“Associazione dei sacerdoti spagnoli sposati”, il “Movimento per il celibato opzionale” in Spagna e l'“Associazione dei sacerdoti lavoratori sposati” in Italia ne sono alcuni esempi. Gli Stati Uniti sono un territorio vastissimo e quasi per nulla controllabile dalla Chiesa: i casi di preti che si sposano di loro iniziativa sono molteplici. Il Vaticano, di solito, anche quando ne viene a conoscenza non interviene preferendo non perdere un proprio pastore e di conseguenza un’intera e vasta comunità di fedeli. È davvero impossibile fare una stima esatta dei preti cattolici sposati nel mondo, comprensiva di quelli di rito orientale e quelli di rito latino che sono chiaramente minoritari. Questi ultimi, provenienti dai culti protestanti e dall’anglicanesimo, legittimamente ordinati dopo aver contratto matrimonio, pare che siano circa 2000. La Chiesa Cattolica, come abbiamo visto, è un grande melting pot di chiese di rito diverso. Che in altre nazioni si possano adottare delle pratiche che si discostano da quelle di rito latino è anche comprensibile, perché riferibile al rispetto delle tradizioni e degli usi e costumi di ogni paese, anzi tale diversificazione è sicuramente sinonimo di ricchezza. Riformare il celibato uniformemente nell’intero universo cattolico, invece, potrebbe essere una svolta dagli effetti non irrilevanti. È vero che noi italiani non riusciamo a immaginare il nostro parroco con moglie e figli, che ci rimanda ai film americani, ma potrebbe essere solo una questione di tempo e d’abitudine, d’altronde per farsene un’idea basta recarsi a Piana degli Albanesi, Lungro o Grottaferrata. Non si può, sottovalutare, però, che una tale riforma potrebbe anche significare porre un freno alla grande piaga dei numerosi casi di abusi sessuali sui minori che negli ultimi decenni hanno fortemente minato la credibilità della Chiesa Cattolica, con un probabile ritorno anche di un numero considerevole di nuove vocazioni, magari bloccate proprio dal celibato. Una questione di grande spessore su cui Papa Francesco, cui di certo non difetta il coraggio, dovrà presto cominciare a riflettere.
SALVATORE GRASSO - 9 AGOSTO 2013.

INCREDIBILE!!!

Parolin: «Sul celibato dei preti si può discutere». In un'intervista al quotidiano venezuelano El Universal il neo Segretario di Stato vaticano apre alla possibilità di una discussione: «Il celibato non è un dogma ma una tradizione ecclesiastica», afferma, «si può parlare, riflettere e approfondire su queste tematiche che non sono articoli di fede e pensare ad alcune modifiche, ma sempre al servizio dell’unità della Chiesa e tutto nella volontà di Dio»

martedì 10 settembre 2013

A PROPOSITO DEL CASO BERLUSCONI

"Dalla vetta non si va in nessun posto, si può solo scendere."
       Mauro Corona

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