Insegnami a pregare

Una delle caratteristiche più straordinarie e particolari che puoi trovare in un bambino è il desiderio di capire che cosa c'è dietro,dentro e attorno ad ogni oggetto. Ciò che attira la sua attenzione diventa il centro del suo mondo in quel momento e lo porta spesso a dare anche un senso al suo vivere,al suo essere,al suo relazionarsi.

E così,ciascuno di noi,nella sua infanzia,vicina o lontana che sia,ha sognato di diventare un esploratore,un astronauta,un avventuriero,un marinaio,un aviatore,....

Così è un po' anche la religiosità di ciascuno di noi.

E uno degli strumenti che ci permette di entrare e di oltrepassare l'umano nel tentativo di conoscere il mistero del non-umano per essere nuovi nelle relazioni umane,è la preghiera.

Questa sezione del mio blog è una piccola raccolta delle mie esplorazioni,aiutato da parole di amici e conoscenti o con tecniche e pratiche anche fisiche.Non voglio insegnare,ma con ciascuno di voi condividere:BUON VIAGGIO!

A.B.
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È difficile pregare se non si sa come farlo! Ma è necessario che ci aiutiamo con la preghiera... La cosa più importante è il silenzio!L'essenziale non è quello che diciamo noi, ma quello che ci dice Dio e che Egli dice agli altri per mezzo nostro...Gesù ci aspetta sempre in silenzio!Ci ASCOLTA nel silenzio: nel silenzio parla alle anime nostre.Nel silenzio ci è dato di poter ASCOLTARE la Sua voce.Il silenzio interiore è molto difficile, ma dobbiamo sforzarci per poter pregare. In questo silenzio scopriremo una nuova energia e una vera unione. L'unione dei nostri pensieri coi Suoi, l'unione delle nostre preghiere con le Sue, l'unione dei nostri atti coi Suoi, della nostra vita con la Sua...Tutte le nostre parole saranno inutili, se non vengono dal profondo del cuore. Le parole che non diffondono la luce di Cristo aumentano l'oscurità!

Madre Teresa di Calcutta
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LA PREGHIERA AUTENTICA
di Ruggiero Lattanzio,Pastore Battista

La parola non è ancora sulla mia lingua che tu Signore, già la conosci appieno
Salmo 139, 4

Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate
Matteo 6, 7-8

È davvero confortane da parte nostra essere consapevoli che Dio conosce le cose di cui abbiamo bisogno prima ancora che gliele chiediamo. Il Signore legge le intenzioni dei nostri cuori e ci comprende al di là delle parole. La preghiera autentica non consiste dunque in un esercizio linguistico forbito, ricco di vocaboli ricercati, ma, prima ancora di tradursi in parole, essa è un atteggiamento del cuore che si apre dinanzi al Signore e si pone in ascolto. Qui sta una delle differenze tra la preghiera pagana e quella cristiana: la preghiera pagana è una recitazione di formule, spesso lunghe e ripetitive, orientate a propiziarsi la benevolenza della divinità; la preghiera cristiana è, invece, una disposizione del cuore all’ascolto della voce del Signore, quella voce inconfondibile che si può udire non in fenomeni impetuosi ma in un leggero mormorio (cfr. 1 Re 19, 11-13). Per riuscire a udire il sussurro della voce del Signore che ci parla in mezzo al frastuono della nostra vita, occorre fare silenzio dentro di noi, mettendo a tacere le nostre parole umane confuse e ingannevoli. E, quando il nostro ego chiassoso viene ridotto al silenzio, ecco che finalmente riusciamo a sintonizzarci sulla stessa frequenza d’onda del nostro Signore. Ed è qui che nasce la preghiera! Infatti, a questo punto, succede che non solo siamo in grado di riconoscere la Sua voce, ma siamo anche in grado di ascoltare i nostri cuori e di comprendere quali sono le necessità, le ansie, le perplessità e i pesi che si nascondono in essi. E, allora, sì che possiamo anche dare voce ai nostri bisogni più profondi, traducendoli a parole e presentandoli al Signore in preghiera, il quale sarà pronto ad ascoltare le nostre richieste.  
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Un giorno una parola:commento a Romani 8, 26
Queste parole dell’apostolo Paolo si pongono in un aspetto di vita cristiana oggi poco frequentato: quello della preghiera. Per definizione, la preghiera è dialogo con Dio, colloquio fra un credente e Dio. Una volta la preghiera era pratica quotidiana (non solo prima di ogni pasto), ma oggi il tempo per la preghiera personale e familiare si è svaporato, o annullato del tutto. Inoltre assistiamo ad un generalizzato, ma non totale (per fortuna), rifuggire dalla preghiera privata e personale, per rifugiarsi più comodamente in quella liturgica nei tempi e luoghi stabiliti. Peccato.
La preghiera può essere una parola pronunciata pubblicamente, o anche un pensiero o una riflessione interiore e privata, senza che diventi parola pronunciata a voce alta. In ogni caso si tratta di «parole» che vengono rivolte comunque a Dio. Altrimenti non sono dialogo. A questo punto ci giunge quella parola difficile da accogliere: «Noi non sappiamo pregare come si conviene»; di conseguenza le nostre parole non raggiungono l’interlocutore al quale ci stiamo rivolgendo. Come si supera questa contraddizione?
Paolo ci dice che le nostre parole non raggiungono Dio «a motivo della nostra debolezza», ma le nostre parole non vanno nel cestino universale delle parole inutili. Necessitano di un interprete autorizzato che le trasformi in linguaggio comprensibile a Dio, le trasformi in parole per noi «ineffabili», cioè in un linguaggio a noi estraneo e indisponibile. Lo Spirito Santo, che conosciamo come Consolatore, santificatore e potenza per i credenti e per la chiesa tutta, diventa anche l’interprete, il traduttore delle nostre preghiere rivolte a Dio. Possiamo così pregare Dio con fiducia: lo Spirito si occuperà della traduzione.
dal Pastore Domenico Tomasetto
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Invocazioni

Nella certezza della misericordia di Dio,
preghiamo il Signore.
Signore pietà, Signore pietà, Signore pietà.
Perché ci sciolga dalle bende del nostro peccato
e ci richiami alla vita vera.
Signore pietà, Signore pietà, Signore pietà.
Perché liberi ogni uomo dal peso che l’opprime
e lo rigeneri ad una vita nuova.
Signore pietà, Signore pietà, Signore pietà.
Perché venga presto a salvare noi
ed ogni uomo della nostra città.
Signore pietà, Signore pietà, Signore pietà.
Sicuri della misericordia del Signore,
apriamo il nostro cuore davanti a lui.

Signore pietà, Signore pietà, Signore pietà.
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PREGHIERA PER IL GIORNO CHE INIZIA
Signore è l’alba.
Fa’ che io vada incontro nella pace
a tutto ciò che mi porterà questo giorno.
Fa’ che io mi consegni totalmente
alla tua santa volontà.

Donami in ogni momento la tua luce e la tua forza.
Qualunque notizia io riceva oggi,
insegnami ad accettarla nella quiete,
e nella fede salda che nulla può accadere
se tu non lo permetti.

In ogni mia azione e parola
dirigi i miei pensieri e i miei sentimenti.
In tutti gli eventi inattesi,
non farmi dimenticare che ogni cosa proviene da te!
Insegnami ad agire con apertura e intelligenza
verso tutti i miei fratelli e le mie sorelle
e verso tutti gli uomini,
senza mortificare o contristare nessuno.
Signore, donami la forza di portare
la fatica del giorno che si avvicina,
e di tutti gli eventi inclusi nel suo corso.
Guida la mia volontà,
insegnami a pregare, a credere,
a perseverare, a soffrire, a perdonare…
e ad amare!
                                       

AMEN!

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ECCOMI,SIGNORE

Eccomi, Signore,
col mio desiderio di incontrarTi
e la mia incapacità di trovarTi.

Eccomi, Signore, 
oggi voglio prendere il tempo
di stare in silenzio ed attenderTi,
di ascoltare e pregare.

Nel mio silenzio stupito, 
Ti attendo, o Dio,
vieni Tu stesso a soffiare sul mio vuoto
la freschezza della Tua presenza inattesa.
 (Suzanne Schell, Un sentiero nella foresta)
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PREGHIERA DI ANONIMO/A

Dammi, Signore, quello che ti resta, dammi quello che nessuno domanda. 
Non ti domando il riposo
né la tranquillità 
sia dell’anima che del corpo
non ti domando ricchezza e successo.
Non ti chiedo neanche la salute
tutto questo mio Dio te lo chiedono talmente che forse non ne disponi più.
Dammi Signore, quello che ti resta
dammi ciò che ti viene rifiutato
voglio l’insicurezza e l’inquietudine
voglio il confronto e la lotta.
Li voglio, Signore, per sempre.
Non so se potrò contare di averli perennemente perché non avrò 
sempre il coraggio
di domandartele.
Dammi, Signore, ciò che ti resta.
dammi quello che gli altri rifiutano,
ma dammi insieme il coraggio
e la forza della Fede. 
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Ricordati, Signore, della tua chiesa,
poiché tu l'hai liberata da ogni male
e l'hai resa perfetta nel tuo amore,
Raccoglila, santificata,
dai quattro angoli della terra nel tuo Regno
che tu le hai preparato.
Poiché tuo è il potere e tua la gloria in eterno.
Didachè 10,5
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Preghiera.
Signore Gesù, è il tempo di quaresima
un periodo per stare con te in modo speciale, per pregare, per digiunare, seguendoti così nel tuo cammino verso Gerusalemme, verso il Golgota e verso la vittoria finale sulla morte.

Sono ancora così diviso! Voglio veramente seguirti, ma nel contempo voglio anche seguire i miei desideri e prestare orecchio alle voci che parlano di prestigio, di successo, di rispetto umano, di piacere, di potere e d'influenza. Aiutami a diventare sordo a queste voci e più attento alla tua voce, che mi chiama a scegliere la via stretta verso la vita.

So che la Quaresima sarà un periodo difficile per me. La scelta della tua via dev'essere fatta in ogni momento della mia vita. Devo scegliere pensieri che siano i tuoi pensieri, parole che siano le tue parole, azioni che siano le tue azioni.

Non vi sono tempi o luoghi senza scelte. E io so quanto profondamente resisto a scegliere te.

Ti prego, Signore: sii con me in ogni momento e in ogni luogo. Dammi la forza e il coraggio di vivere questo periodo con fedeltà, affinchè, quando verrà la Pasqua, io possa gustare con gioia la vita nuova che tu hai preparato per me. Amen.


(J.M. NOUWEN, In cammino verso l’alba, in ID., La sola cosa necessaria Vivere una vita di preghiera, Brescia, Queriniana, 2002, 237-238).
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IL RESPIRO DELLA PREGHIERA
Prova a vivere arido e piatto come un deserto o, invece, lascia spuntare ciuffi e oasi di preghiera. Prova a ritmare le giornate e le ore, le decisioni e i passi, sul ritmo della preghiera. Ti ritrovi a camminare con il cielo stellato sopra di te, e con una carovana accanto: Dio Padre, i fratelli di fede cristiana e magari anche di altre fedi. Gesù ci invita a pregare ogni giorno, così come si mangia il pane quotidiano. Ci invita a pregare sempre, senza interruzione, come un respiro che fa vivere. Si comincia sempre da una volta… 
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Preghiera di don Casalsàliga, vescovo brasiliano

Dio ponga sulle mie labbra parole di verità,
ma verità imbevuta d’amore.
Quanto più dura è la verità a esser detta,
tanto più necessario è sentire che chi parla,
parla per amicizia, per amore.
Dio ponga sulle mie labbra parole di speranza,
ma non di speranza effimera e bugiarda.
Parole di speranza, perché un giovane,
senza speranza,
non è più giovane: è un vecchio !
Di speranza vera, perché non tolleriamo
falsità e menzogne.
Dio ponga sulle mie labbra parole di fede.
Fede in Dio e fede nell’uomo,
fede nell’eternità e fede nel tempo,
fede nel cielo e fede nella terra.
Signore, fa’ che non ammettiamo una fede alienata,
che possiamo capire e amare te, Cristo,
Figlio di Dio che t’incarni, ti fai uomo,
assumi i problemi umani, divieni nostro fratello.
Amen.

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O mio Signore, dove sei?

0 mio Signore,

ti ho invocato mattina e sera,

ma non ho ricevuto risposta.

Ti ho cercato per un lungo

tempo, ma non ti ho trovato.

Ho bussato alla tua porta con

insistenza per trovare rifugio,

ma nessuno ha aperto.



O mio Signore,

dove sei?

perché non ti trovo?

perché non apri?



O mio Signore,

so di essere peccatore

non merito il tuo aiuto,

ma oggi fa in modo che io possa

ricevere la tua Parola di libertà,

trovarti nel mio abisso per avere

salvezza,

incontrarti in Gesù, il Salvatore,

per avere vita!

Amen

(da Riforma)
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Irradiare Cristo 

Gesù, aiutaci a diffondere il tuo profumo ovunque noi andiamo;
inondaci del tuo spirito e della tua vita;
prendi possesso del nostro essere così pienamente,
che tutta la nostra vita sia soltanto un' irradiazione della tua;
risplendi in noi e attraverso di noi;
che chiunque ci avvicini senta in noi la tua presenza;
chi viene a noi cerchi Te e veda soltanto Te;
resta con noi, così cominceremo a risplendere come risplendi Tu,
così da essere luce per gli altri;
la luce, Gesù, verrà tutta da Te, e nulla di essa  sarà  nostra proprietà;
sarai Tu ad illuminare attraverso di noi;
fa che noi Ti lodiamo nel modo che piace a Te,
effondendo la Tua luce su quanti ci stanno attorno;
che noi predichiamo di te, senza predicare,
ma con il nostro esempio, con la forza che trascina,
con il suadente influsso del nostro operare,
con l'evidente pienezza dell'amore di cui il nostro cuore trabocca.
Amen.

(+Cardinale John Henry Newman)
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Meditazione per la Settimana dell'Unità dei cristiani 
18-25 Gennaio 2015

Gesù, guardando i suoi discepoli, al momento di lasciarli, ha pregato "perché tutti siano una cosa sola". Aveva detto tempo prima: "Io e il Padre siamo una cosa sola". Forse, guardando i loro volti, si era reso conto di quanto erano diversi e di come questo avrebbe potuto dividerli. Poi, al momento di essere arrestato, Gesù rivela il suo sogno e la sua speranza per i suoi discepoli: "che siano una cosa sola". Come Dio, Padre Onnipotente, Signore del mondo, è una cosa sola con Gesù di Nazareth, egli prega perché anche i suoi discepoli entrino nell’unità di questa famiglia. Che siano una cosa sola!

Ma noi cristiani siamo divisi. Le nostre Chiese e comunità sono divise. Non solo diverse. Diverse nei canti, nelle forme di preghiera, nei modi di vita. Molti fedeli non saprebbero spiegare perché queste comunità e queste Chiese sono divise.

Si potrebbe dire che la responsabilità di queste divisioni e di tante incomprensione appartiene a personaggi del passato e a momenti lontani della storia.
Un giorno lo spirito di divisione è entrato. Eppure le divisioni sono ancora tra di noi.

Gesù ha pregato anche per noi. Infatti le divisioni sono nel nostro cuore. Non solo teologie, ma atteggiamenti dell’uno verso l’altro.

Siamo spesso anche noi attori della divisione, dell’insensibilità, dell’incomprensione! Siamo chiamati a rispondere alla preghiera di Gesù perché siamo una sola cosa: siamo chiamati a rispondere nella nostra vita, ogni giorno. Ma come?

Rinunciamo alla prepotente dittatura del nostro io, al calcolo, all’insensibilità… Rinunciamo all’ignoranza dell’altro: a vivere senza amore. Dobbiamo tutti convertirci all’amore, spogliandoci di questo mondo vecchio e consolidato dentro di noi, di questa corazza che allontana e ferisce. Dobbiamo tutti convertirci con una preghiera forte a Gesù, Signore nostro, che ci ha amati e ci apre la vita dell’amore. Si legge nella prima lettera di Giovanni:
"Chiunque riconosce che Gesù è Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." (1 Gv 4, 15-16)

Siamo chiamati tutti a risanare le grandi fratture del mondo, della vita quotidiana, dei nostri ambienti: quelle che dividono simpatici e antipatici, ricchi e poveri, colti e ignoranti, uomini da donne, etnia da etnia, gruppo da gruppo, il mio dal loro, i miei dai suoi, cristiani da cristiani, cristiani da ebrei, cristiani da musulmani… La via su cui camminiamo è piena di queste fratture. La nostra casa ha queste fratture. Il nostro luogo di lavoro ha queste fratture. Siamo chiamati a risanarle con l’amore. Non facciamo la guerra a nessuno con le nostre armi, in questo tempo di guerra per il mondo.

In questo mondo difficile, vinciamo il male con il bene: con il bene dell’amore, con il bene della preghiera, con il bene della speranza, quella speranza nel Signore Gesù che sempre ci ascolta, che verrà presto e che ci donerà pace.

Siamo una cosa sola nell’amore: facciamo l’un l’altro un patto ’amore. Diversi nelle storie, nelle lingue, nelle spiritualità, nei costumi, nell’aspetto… Siamo una sola cosa nell’amore tra noi credenti. Siamo una cosa sola tra cristiani e l’odio e la guerra saranno vinti dall’amore.

Da quest’amore scaturirà una forza d’unità! Nella liturgia bizantina, prima di introdurre la professione di fede, il Credo, il diacono dice:
"Amiamoci gli uni gli altri, affinché in unità di spirito professione la nostra fede."

Sì, in questa Settimana dell’Unità, cominciamo ad amarci davvero, perché possiamo professare la stessa fede in unità di spirito.
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PREGHIERA A MARIA,DONNA CORAGGIOSA
di don Tonino Bello

Santa Maria, donna coraggiosa,
tu non ti sei rassegnata a subire l’esistenza.
Hai combattuto.
Hai affrontato gli ostacoli a viso aperto.
Hai reagito di fronte alle difficoltà personali e ti sei ribellata
Alle ingiustizie sociali del tuo tempo.
Non sei stata, cioè, quella donna
tutta casa e chiesa
che certe immagini devozionali vorrebbero farci passare.
Sei scesa sulla strada
e ne hai affrontato i pericoli,
con la consapevolezza che i tuoi privilegi
di madre di Dio non ti avrebbero
offerto isole pedonali capaci di preservarti
dal traffico violento della vita.

Perciò, santa Maria, donna coraggiosa,
tu che nelle tre ore di agonia sotto la croce
hai assorbito come una spugna le afflizioni
di tutte le madri della terra,
prestaci un po’ della tua fortezza.
Nel nome di Dio, vendicatore dei poveri,
alimenta i moti di ribellione di chi si vede
calpestato nella sua dignità.
Alleggerisci le pene
di tutte le vittime dei soprusi.
E conforta il pianto nascosto di tante donne che,
nell’intimità della casa,
vengono sistematicamente oppresse
dalla prepotenza del maschio.

Ma ispira anche le madri lacerate negli affetti
dai sistemi di forza e dalle ideologie di potere.
Tu, simbolo delle donne irriducibili
alla logica della violenza,
guida i passi delle “madri coraggio”
perché scuotano l’omertà
di tanti complici silenzi.
[…]
E quando suona la diana di guerra,
convoca tutte le figlie di Eva
perché si mettano sulla porta di casa
e impediscano ai loro uomini di uscire,
armati come Caino, ad ammazzare il fratello.
[…]

Aiutaci a portare il fardello
delle tribolazioni quotidiane,
non con l’anima dei disperati,
ma con serenità di chi sa di essere custodito
nel cavo della mano di Dio.
E se ci sfiora la tentazione di farla finita
perché non ce la facciamo più,
mettiti accanto a noi.
Siediti sui nostri sconsolati marciapiedi.
Ripetici parole di speranza.

E allora, confortati dal tuo respiro,
ti invocheremo con la preghiera più antica
che sia stata scritta in tuo onore:
“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio;
non disprezzare noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta”.
Così sia.
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SIGNORE, GUIDACI.


Signore, guidaci
dalla morte alla vita,
dalla falsità alla verità.
Signore, guidaci
dalla disperazione alla speranza,
dalla paura alla fiducia.
Signore, guidaci
dall'odio all'amore,
dalla guerra alla pace.

La pace riempia i nostri cuori,
il nostro mondo,
il nostro universo.
Amen


(Anonimo)


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SIGNORE
Signore, Tu sei l'infinito amore,
sorgente di ogni vita, di ogni bellezza, di ogni bontà:
da Te vengono e a Te ascendono tutte le cose.
Posa la tua mano sul mio capo, o Dio,
perché il male e il caos che è in me non mi travolga.
Dacci pace con Te, o Dio, pace con gli uomini,
pace con noi stessi e liberaci dalla paura.
O Signore, Tu che sei al di sopra di noi,
Tu che sei anche in noi,
Tu che io non conosco, ma a cui appartengo,
Tu che io non comprendo,
ma che costruisci il mio destino,
fa che io segua fino in fondo
la via delle tue segnalazioni interiori
in amore e pazienza, in fedeltà e coraggio,
in rettitudine e umiltà, in quiete.
Fa che io non disperi mai,
perché sono sotto la tua mano
e in Te è ogni forza e bontà.
Nella tua mano, o Signore,
ogni ora ha senso e grazia,
elevatezza e pace e consistenza.
Dammi puri sensi per vederti,
dammi umili sensi per udirti,
dammi sensi d`amore per servirti,
dammi sensi di fede perché io dimori saldo in Te.
O Signore, Tu che sei al di sopra di noi,
Tu che sei anche in noi,
fa' che ognuno ti veda anche in me.

Dag Hammarskjgold

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RESTA CON NOI

Resta con noi,
al termine di un giorno triste,
quando la notte ci rincorre e
sentiamo la tua assenza.
Resta con noi,
quando vivo solo con me stesso
e con il mio segreto
e cammino verso una bellezza
velata e lontana.
Resta con noi,
quando la stanchezza è
pesante e ci vince,
quando il pianto è più penetrante e amaro.
Resta con noi,
quando gli occhi innamorati
guardano troppo lontano
e faticano a vederti presente.
Resta con noi,
quando sono deluso come i
discepoli sulla via di Emmaus,
 e non so attendere neppure tre
giorni, prima di disperare.
                                (Luigi Verdi)  
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"QUANDO PREGATE,DITE..."

Dal Vangelo di Luca:"Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse:-Signore,insegnaci a pregare,come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli-.Ed egli disse loro:-Quando pregate,dite...-.(Lc 11,1-2a).

Non sarà stata la prima volta per i discepoli vedere Gesù che prega. Anzi a volte pregava molto ampiamente. Questa suo pregare porta nei suoi discepoli un irradiamento di bene,una possibilità di partecipare ad un mistero grandissimo,al punto da chiedere di essere introdotti in questo stato spirituale che Gesù vive e che dà molto frutto.
Erano certamente a conoscenza del significato della preghiera. Loro stessi probabilmente pregavano. Avevano sentito dire,o qualcuno aveva anche partecipato alla preghiera di Giovanni Battista che insegnava ai suoi. Ma ora sentono questa necessità di inserirsi in questo nuovo stato di preghiera che continuamente vedono e ascoltano nel loro maestro,Gesù il Cristo.
Gesù non si pone molte domande sul perché di questa richiesta o da che parte iniziare o se gli adepti siano culturalmente e spiritualmente pronti ad introdursi nel mistero di Dio,offre senza indugio qualche piccola indicazione pratica e fondamentale in quella enorme preghiera che è il Padre Nostro,proclamando con forza l'efficacia della preghiera e sottolineandone i contenuti e le modalità proprie.
Mi sembra qui di poter distinguere tre fasi o situazioni di preghiera personale:la preghiera spontanea,la preghiera difficile e la preghiera dono.

LA PREGHIERA SPONTANEA
«Quando pregate,dite...» (Lc11,2a).
E' la preghiera che nasce facilmente dentro ciascuno di noi,senza sforzo,senza metodo,stimolata da quanto conosciamo della Rivelazione. E' la nostra risposta istintiva di fronte alle grandezze,alla potenza,alla bellezza,alla bontà,alla misericordia di un Dio che senza limiti e confini si rivela. Essa è presente in ciascun uomo,in ciascuna persona umana,pur se in modi assai diversi.
Cantava S. Francesco d'Assisi:"Laudato sie,mi Signore,cun tutte le tue creature,spezialmente messer lo frate Sole,....Laudato si,mi Signore,per Sora Luna e le Stelle....Laudato si,mio Signore,per frate Vento e per Aere e Nubilo e Sereno e omne tempo...»
Se ciascuno raccontasse la propria esperienza quotidiana:quanti esempi di preghiera spontanea!

LA PREGHIERA DIFFICILE
Ma quando si passa da una preghiera spontanea e occasionale,che va e che viene,a una preghiera più metodica e regolare,ecco sopraggiungere grosse difficoltà.
In parte è una difficoltà psicologica,una incapacità di immaginarsi alla presenza di Dio e di mettersi in dialogo con Lui,perché i nostri pensieri sono degli insubordinati e come in un turbine vanno e vengono da una parte all'altra.
E poi si sente un divario immenso tra la nostra esperienza quotidiana,ricca di fallimenti e di disagi,e l'incontro con Dio:sperimentiamo una frattura fra ciò che diciamo a Dio nella preghiera e ciò che realmente siamo nella non autenticità della nostra giornata.
E allora arriva il dubbio e la difficoltà:che valore ha la mia preghiera se la mia vita non è vera e spesso lacerata?
Non bisogna arrendersi. Se qualche volta lasciamo da parte la nostra preghiera non importa,ma non dimentichiamola. Ritorniamo a cercarla. Un aiuto ci viene da personaggi biblici con i quali ci sentiamo in sintonia,da un confronto tra la loro e la mia situazione. E allora arrivo a pregare chiedendo quell'acqua che la Samaritana chiese a Gesù,a mettermi con Maria e le altre donne ai piedi della croce...A lasciare che sia Lui a pregare in noi. A permettere che una purificazione faticosa e lunga,ma necessaria elimini la presunzione di sé per assere pronti ad affidarsi unicamente al Signore:<<..Venga il Tuo Regno(Lc11,2b)>>.

LA PREGHIERA DONO
Non c'è molto da dire. E' il senso della presenza di Dio. Mentre prima si esperimenta lo sforzo e la difficoltà dell'incontro con il nostro Dio,ora lo si avverte sempre presente:è la sua presenza mistica nella mia vita,nel mio quotidiano,nel mio cuore,nel mio pensiero,nel mio essere. Ma bisogna essere come i grandi mistici per arrivare a questo livello?
Ovviamente la forma mistica è un dono che nessuno sceglie o può pretendere. E' puro dono di Dio. I modi e le grazie di questa Presenza mistica,di questo dono gratuito,in quanto dono,saranno naturalmente diversi:la conformità della nostra volontà con quella di Dio,goduta,amata,voluta,accettata,cercata,è per tutti,perché il succo di ogni preghiera si traduce nella parola del Padre nostro:”sia fatta la tua volontà”.
Scriveva il Cardinal Martini:<<La volontà di Dio è la sua autodonazione d'amore,come Padre che nel Figlio si dona nello Spirito. E la preghiera unificante è amare questa volontà che si determina nel quotidiano>>.
Anche noi allora potremo dire con l'Apostolo Paolo:<<Per me vivere è Cristo>>(Fili 1,21)...<<Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo,ma Cristo vive in me>>(Gal 2,20)...<<In Lui infatti viviamo,ci muoviamo ed esistiamo>>(At 17,28a).
A.B.
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LA PREGHIERA DEL PAPA.
Nella lunga intervista di padre Spadaro della Civiltà Cattolica a Giorgio Mario Bergoglio, alla domanda su come il Papa prega, lui risponde ricordando le preghiere che dice durante la giornata e poi aggiunge: «Ciò che davvero preferisco è l’Adorazione serale, anche quando mi distraggo e penso ad altro o addirittura mi addormento pregando. La sera, quindi, tra le sette e le otto, sto davanti al Santissimo per un’ora in adorazione». Il Papa non è solo il Pastore universale, ma anche il Maestro della vita cristiana. Con tutte le cose che deve fare e le decisioni da prendere, ci dà l’esempio: alla sera passa un’ora davanti al Tabernacolo dove c’è Gesù, da cui riceve la forza, la serenità, il coraggio, la lucidità, tutto il necessario alla sua vita.

L’abitudine alla preghiera non viene, per Papa Francesco, da una vita cristiana impostata bene fin dall’inizio, ma da un ritorno a Cristo quando aveva vent’anni: operato al polmone destro, gliene asportarono una parte. Nato in una famiglia cristiana, nell’adolescenza aveva abbandonato la preghiera e la frequenza alla chiesa. Ma durante la lunga e dolorosa permanenza in ospedale, con l’aiuto di una suora ritorna a Cristo e decide di farsi prete e poi gesuita. La sua preghiera è il frutto di un graduale ritorno ad un’autentica vita cristiana.

Nel mondo d’oggi, che impone una vita travolgente di impegni, informazioni,  preoccupazioni, divertimenti e distrazioni, attraversiamo tutti la crisi della preghiera. Si dice che non abbiamo mai tempo, siamo sempre di corsa. Ripetiamo delle formule, il cuore e a mente sono lontani. Se perdiamo il contatto personale con Gesù Cristo e il mondo soprannaturale, ci ritroviamo da soli con le nostre miserie e i nostri limiti.

Cos’è la preghiera e perché pregare? É mettersi in comunicazione intima, personale, affettuosa con Dio; è parlare, amare, ringraziare, chiedere perdono, rispondere a Dio. Tutti gli uomini pregano, tutte le religioni hanno le loro formule, riti e metodi, ma pregano un Dio che non conoscono. Noi cristiani abbiamo ricevuto la rivelazione di Gesù Cristo che Dio è amore, sappiamo che la preghiera dev’essere un’esperienza personale di parlare con Dio, metterci in trasparenza davanti a Dio e riconoscere la sua grandezza infinita, la sua bontà e misericordia, ringraziare per i doni che ci ha fatto e poi, la nostra miseria, piccolezza, debolezza. E  raccontare a Dio le nostre gioie e sofferenze, come fa il bambino con il papà e la mamma, chiedendo quelle grazie di cui sentiamo la necessità.

Dio mi ama e vuole il mio bene. La preghiera è dirgli di farmi conoscere la sua volontà e darmi la forza e l’umiltà di fare quanto lui vuole da me, perché fare la volontà di Dio è il miglior modo di vivere. Bisogna dare a Dio il suo tempo, non basta un pensiero affrettato perché pregare vuol dire sperimentare e anche commuoversi per la misericordia e il perdono di Dio. Quando si sperimenta in concreto l’amore di Dio e con Dio, che viene da una vita impostata sull’imitazione di Cristo, allora si sente davvero di avere “una marcia in più” anche di fronte alle più gravi difficoltà e prove che la vita ci riserva. San Giovanni della Croce dice che bisogna avere una cella segreta nel nostro cuore, per incontrare Dio e l’amore che Dio ha per me, sempre, anche quando sbaglio e vado fuori strada. É la cella della contemplazione, dell’adorazione, del tempo destinato alla preghiera. É il segreto della vita cristiana, quello che fa vivere meglio.

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"RESPIRA BENE E...PREGA!"


Quando partecipai al corso di Pronto Soccorso in qualità di responsabile per le emergenze nella ditta dove lavoravo,una delle prime azioni insegnatemi di fronte ad una persona bisognosa di intervento era quella di ascoltare il soffio vitale,il respiro della vita. Era in base alla sua presenza o meno che sarebbe iniziato un intervento di aiuto sanitario. E in effetti la persona è viva quando respira,quando il suo respiro la rende tale. Così deve essere anche per la preghiera dell'uomo:essa è il respiro dell'anima. E così se vogliamo imparare a pregare,a far respirare la nostra anima,dobbiamo saper respirare e associare il nostro soffio vitale con il soffio dell'anima.



1) Bisogna respirare sempre.

Come respiriamo senza interruzione così dobbiamo pregare senza interruzione.

A volte respirare diventa faticoso e a volte lo facciamo senza quasi accorgercene, a volte respiriamo con gioia e a volte con dolore, ma non smettiamo mai e, per quanto possiamo essere occupati, una parte di noi, anche cospicua, è sempre impegnata a respirare.

Cosi dovrebbe essere con la preghiera, non un’attività tra le altre, ma il “milieu” in cui si svolgono tutte le nostre attività, l’ambiente vitale in cui ci muoviamo ed esistiamo, come dice S. Paolo,citando il poeta stoico Arato, agli Ateniesi: “in Lui noi ci muoviamo ed esistiamo”.

Come la respirazione, prima di essere un’attività cosciente la preghiera è un’esigenza stessa del vivere, il presupposto della nostra esistenza come esseri coscienti e consapevoli. Siamo uomini perché preghiamo (non per nulla uno degli elementi che caratterizzano la specie Sapiens è proprio il culto religioso).



2) Bisogna inspirare ed espirare

Come la respirazione, anche la preghiera è fatta di due movimenti: inspirazione ed espirazione,invocazione e lode.

Troppo spesso riduciamo la preghiera al solo momento dell’inspirazione, vogliamo riempirci di Dio, dei suoi doni, della sua Grazia, ma se tutto questo non diventa lode, se non ci porta mai ad uscire da noi stessi, allora resta sterile e non porta alcun frutto spirituale autentico.

La lode è dire a Dio “quanto sei bello”, è perdersi nel gigantesco Tu che ci sta di fronte, come un giovanotto si perde nello sguardo della donna amata, è mettere da parte se stessi e i propri bisogni mettendo al centro dell’attenzione Dio e Dio solo, è la necessaria e definitiva affermazione che Dio non è un ente filosofico, e neppure una cosmica energia, ma una persona amante.

Lodare è restituire a Dio ciò che si è ricevuto, è gridare che la vita è un dono, è proclamare solennemente la bellezza di tutto ciò che esiste, è la prima ascesi e la prima evangelizzazione, è il gesto che più di ogni altro ci caratterizza come credenti, è il dovere della gratitudine, il Grazie che dà principio al nostro esistere.



3) Bisogna respirare con il naso (e chiudere la bocca)

Il naso filtra l’aria che respiriamo, e permette all’ossigeno di raggiungere direttamente i polmoni,attraverso la bocca invece respiriamo anche tante impurità dannose. Nello stesso modo dovremmo imparare a filtrare ciò che entra nel nostro spirito.

Purtroppo in qualità di evangelizzatori veniamo continuamente a contatto con il male,ma non dobbiamo permettere al male di inquinare la nostra aria, dobbiamo cercare, per quanto possibile, di respirare aria buona, cioè di nutrire la mente e il cuore di verità e di benevolenza. 

Niente ammorba l’aria spirituale intorno a noi come le menzogne e la malevolenza. 

Non diamo loro spazio nella nostra coscienza!

Un buon consiglio che viene dai Padri della Chiesa, è di porre attenzione ai primi pensieri del mattino: Appena svegli, prima di dedicarci alla nostra agenda quotidiana, impegniamo la nostra mente in Dio, riempiamola di Lui. In questo modo innanzitutto la mente, quasi inconsapevolmente, nel resto della giornata continuerà a “macinare” quei primi pensieri, e poi se pensieri cattivi cercheranno di entrare troveranno lo “spazio” occupato e presidiato.

4) Bisogna respirare con respiri lenti e profondi
Una respirazione affrettata o affannosa è una cattiva respirazione, lo stesso vale della preghiera.
La preghiera richiede calma e tempo. Certo, è vero che bisogna pregare sempre e quindi anche quando si è in affanno o frettolosi, ma come non si può vivere sempre in affanno,altrimenti prima o poi il cuore cede, così se la nostra preghiera non ha mai momenti di calma e di profondità l’ossigeno non circola bene nel nostro organismo spirituale e la nostra capacità di amare ne risente, fino a volte a fermarsi del tutto, quasi come se non pregassimo affatto.
La realtà non è mai ovvia, non è mai banale. Se a volte ci sembra tale è solo perché non ci siamo dati abbastanza tempo per guardarla attentamente, per scorgere attraverso di essa il Dio che viene.
Questo è la meditazione, non la lettura di un libro, ma la lettura della vita. I libri possono aiutare,ma se non conducono alla vita sono un ostacolo anziché un aiuto.
Preghiamo come respiriamo quindi, preghiamo sempre, profondamente e con calma, purificando i nostri pensieri, lodando ed invocando, e la nostra preghiera sarà un grande inno alla vita.
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Signore, mostraci l’avvento del giorno!

Signore, dopo questi tempi di caos

donaci tempi di conservazione!

Dopo tanto errare

mostraci l'avvento del giorno!

Fà che i nostri occhi vedano

la tua parola aprirci la via.

Finché tu abbia cancellato la nostra colpa,

lasciaci nel silenzio della pazienza.

In silenzio vogliamo predisporci

finché ci chiamerai a tempi nuovi,

finché placherai tempeste e diluvi

e la tua volontà farà miracoli.

Fratello, finché dura la notte,

prega per me!

D. Bonhoeffer

(da Voci Notturne, Poesie, in Resistenza e Resa)

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RICOMINCIA 

ANCHE se senti la stanchezza, 

ANCHE se il successo ti abbandona, 

ANCHE se un errore ti fa male, 

ANCHE se un tradimento di ferisce, 

ANCHE se un'illusione ti spegne, 

ANCHE se il dolore brucia gli occhi, 

ANCHE se i tuoi sforzi vengono ignorati, 

ANCHE se l'ingratitudine  è la tua ricompensa, 

ANCHE se l'incomprensione ti mozza il sorriso, 

ANCHE se tutto rimane nell'indifferenza, 

RICOMINCIA 

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Ogni muro, 
anche il più alto, il più invincibile, il più opprimente 
può cadere! 
Più che le armi ed i picconi, 
dacci, o Dio, la forza dell'ironia 
e della fiducia in Te, 
perché possiamo essere 
uomini e donne di libertà, sotto il Tuo sguardo. 


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DIO CONTA SU DI TE 

Dio solo può donare la fede; 

ma tu puoi donare la tua testimonianza. 

Dio solo può donare la speranza; 

ma tu puoi dare fiducia ai tuoi fratelli. 

Dio solo può donare l'amore; 

ma tu puoi insegnare agli altri ad amare. 

Dio solo può donare la pace; 

ma tu puoi seminare l'unione. 

Dio solo può donare la forza; 

ma tu puoi incoraggiare lo sfiduciato. 

Dio solo è il cammino; 

ma tu puoi indicarlo agli altri. 

Dio solo è la luce; 

ma tu puoi farla brillare negli occhi di tutti. 

Dio solo è la vita; 

ma tu puoi dare agli altri il desiderio di vivere. 

Dio solo può fare ciò che sembra impossibile; 

ma tu puoi fare il possibile. 

Dio solo basta a se stesso; 

ma Egli preferisce contare su di te. 

                                dal Brasile 


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BENEDIZIONE

Aiutaci, Signore, a camminare nella vita della gente;
Aiutaci, Signore, a vivere l'oggi sognando insieme;
Aiutaci, Signore, a perderci per qualcosa o per qualcuno
che rimarrà anche dopo che noi saremo passati
e che costituisce la ragione dei nostro ritrovarci.
Ogni gesto sia motivo per celebrare il Signore.

 

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Dio ama tutti i piccoli uccellini

Dio ama tutti i piccoli uccellini,
e vede anche noi.
Dio ama alberi e fiori e tutto ciò che cresce,
e ama anche noi.
Dio ama tutta la gente del mondo,
e ama anche noi.
Perché vede tutti quelli che sono feriti, soli o
ammalati,
persone che non abbiamo mai notato o sono
molto distanti,
e vede anche noi.
Preghiamo che si sentano come piccoli uccellini in
un nido caldo,
avvolti dalla tua cura amorevole,
e che avvolga anche noi.
Preghiamo per tutti i bambini e i giovani nella
fede
e lo facciamo nel nome di Gesù.
Amen.


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