martedì 12 gennaio 2016

AL DIO  << ASSENTE >>
Se anche tutto il mondo ti negasse,
o se ancor Tu non fossi,
o Signore,
ti prego di esistere
anche solo per me,
per il desiderio che ho di Te,
per la mia brama che ansiosa arde,
ed impaziente cerca il “sapere”.
Forse anch’io, come il tuo “vecchio”, sono geloso,
ma questo è quanto, forte, brucia nel mio cuore.
Non posso immaginare un pensiero
spoglio del Logos,
un Verbo chiuso in una teca,
un’Essenza pura priva del contatto,
il vuoto crepuscolare di un cosmo disabitato.
Non voglio miracoli e concreta vicinanza,
ma solo quell’alito speciale che scalda il cuore.
Non mi interessano le opere che ti hanno attribuito,
se mai sei esistito,
ma solo percepire la realtà di un futuro approdo:
dimorare nella Tua Shekhinah.
Mi da tristezza il Tuo abbandono nella nostra Storia.
Rivedere Auschwitz e Bergen Belsen
e quegli sconci manichini di carne
che facevano, di immonde cataste,
il vituperio della Ragione
portando, immenso, il dolore della sopravvivenza.
Non so che dirti di questo grande Male
che Tu non mi fai capire,
perché hai ritratto lo sguardo
quando i nostri fratelli soffrivano per uno smisurato dolore,
e per la dignità calpestata del loro essere uomini,
per l’ingiusta umiliazione che non dovrebbe toccare
a chi, a Tua immagine, è stato dal nulla creato.
Ma Ti desidero ugualmente.
E non ti voglio come Dio di Spinoza,
ma solo come una prossima realtà.
E allora chiamami, quando vorrai,
e sazia il mio anelito.
E se nessuno lo abiterà,
ce ne staremo soli,
nel Tuo universo,
a parlare di noi,
della nostra vita,
del tempo passato,
dell’amore incompreso
del futuro che verrà.
Saremo insieme,
io e Te,
l’ossimoro perfetto:
il nulla e l’Assoluto.
Ma infine, e nonostante tutto,
Ti ringrazio di esserci,
se ci sei,
nel Tuo silenzio,
e nella Tua “assenza”,
che, chissà,
forse un giorno lo saprò,
è la presenza più grande.

Roberto Cozzolino – Genova - Natale 2015 -

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