venerdì 16 dicembre 2022

Le impiccagioni in Iran non si fermano


Protestare sembra un diritto scontato, naturale. Per molte persone, però, anche solo scendere in piazza o scrivere un post critico nei confronti del governo significa perdere la vita.

È quello che sta succedendo in Iran, dove le autorità, dopo una feroce repressione nelle strade, hanno iniziato a usare la pena di morte per reprimere ogni forma di dissenso.

In pochi giorni, sono state impiccate già due persone.

I loro nomi erano Mohsen Shekari e Majidreza Rahnavard, due ragazzi di 23 anni. Due ragazzi che avevano partecipato alle proteste dopo la morte di Mahsa Amini. Due ragazzi che volevano solo vivere in un paese più aperto.

A seguito di processi farsa, le persone condannate a morte aumentano ogni giorno, tutto questo solo per aver protestato.

Non c’è più tempo.

VAI SUBITO SUL SITO DI " AMNESTY INTERNATIONAL "e firma l’appello per chiedere la fine di queste esecuzioni disumane.

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