UNA PROBABILE INTERVISTA A DON ANDREA GALLO SUL SINODO STRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA.
Il Sinodo straordinario sulla famiglia in corso in
Vaticano ha aperto un ventaglio di problematiche che da tempo pesano
sulle spalle dell'umanità. Le risposte sono sempre state molto
variegate,a volte interessanti,a volte pungolanti,ma altre volte
stupide e scontate. Le attese ora sono enormi. Le situazioni da
prendere in considerazione e le storie degli uomini che vi
appartengono sono numerosissime. Le voci che si sono espresse e i
materiali umani raccolti sono state moltissimi. Usciranno soluzioni e
indicazioni attente affinché l'umano torni a coniugarsi con il
cristiano?
Una parola in proposito mi sarebbe piaciuta
ascoltarla da don Andrea Gallo.Un uomo amato e criticato,ma sempre
onesto e limpido nel suo dire e nel suo fare. Purtroppo la sua morte
l'ha tolto dalla vita ma il suo pensiero illumina ancora i passi dei
suoi amici. Io penso che si sarebbe così espresso.
Don Andrea,finalmente una Chiesa che sembra
rimettersi in gioco.E su temi fondamentali. Lei dove si pone?
Molti mi chiedono di andarmene dalla
Chiesa,visto che non sono d'accordo quasi su niente. Ma io nella mia
casa ci sto bene,la amo,rispetto la sua struttura gerarchica,perché
non può essere acefala. Considero il mio dissenso un atto di fedeltà
ai principi fondamentali della Chiesa e ritengo le reazioni scomposte
alle mie posizioni un segno vitale.
Per parlare della famiglia,da dove si parte?
Mentre mi preparavo a diventare sacerdote,sul
matrimonio insegnavano:-Fine principale:procreazione.Secondo
fine:rimedio alla concupiscenza.Terzo:l'amore tra i coniugi-. E
io:-Obiezione.Ma l'amore non viene prima di tutto e poi,seguono,la
maternità responsabile,la scelta degli sposi che da soli si devono
amministrare? Io credo fermamente nell'etica della responsabilità-.
Mi spedivano dal Rettore Magnifico.
Uno dei temi più scottanti è quello della
riammissione dei separati/divorziati al Sacramento dell'Eucarestia.
C'è molta ipocrisia. Oggi i matrimoni sono
proclamati nulli dalla Sacra Rota con più facilità rispetto al
passato,anche quando ci sono figli di mezzo. Chi riesce a farsi
annullare il matrimonio può ricevere l'Eucarestia,chi invece è
divorziato all'anagrafe civile se la vede negata. Non so con quale
cuore,una Chiesa accogliente,vieti a un ospite di sedersi alla sua
tavola. Per me la discriminante non può essere burocratica. L'unica
cosa che conta veramente è che si venga non per fare la comunione,ma
per fare comunione,cioè per unirsi alla comunità. Quindi ostia per
tutti.
L'altro nodo cruciale sembra essere la figura
dell'omosessuale.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che
gli omosessuali vanno accolti con amore e tenerezza. In Comunità ho
ascoltato testimonianze di omosessuali
sofferte,meditate,oneste,complesse,in costante ricerca di dialogo per
uscire da una pesante emarginazione e curare le ferite gravi
procurate dal disprezzo. Mi pare di poter dire a tutti che proprio
l'ascolto delle persone fa scoprire una grossa base comune,dove le
differenze sono molto meno rilevanti di quanto si pensi. Saper tenere
insieme il rispetto delle diversità e la gioia di ritrovare sintonie
è il segreto della convivenza.
Ma perché il matrimonio cristiano si sente
oggi delegittimato dalle altre unioni?
Il rispetto delle unioni di fatto non va
minimamente a inficiare il sacramento del matrimonio,non capisco in
che modo i cristiani si sentano aggrediti. Gli sposi devono
impegnarsi a testimoniare nella realtà politica e sociale la loro
coerenza,nel rispetto tuttavia di altre scelte laiche. Il cristiano
non impone nulla e visita tutte le culture. I cristiani si rimboccano
le maniche,non temono di contaminarsi,non perdono la loro identità e
lavorano insieme agli altri per servire. Bisogna rispettare qualunque
coppia. Nella Chiesa cattolica il primo fine è l'amore,ed è
arrogante affermare che famiglia e matrimonio vengono svuotati di
significato da forme giuridiche alternative.
Quali sono secondo lei i principi che devono
sostenere le discussioni e gli approfondimenti del Sinodo? Lei,che
cosa avrebbe detto,se fosse stato invitato a partecipare?
L'allarme vero è che i seguaci di Gesù
dimenticano quotidianamente i principi irrinunciabili come il
perdono,l'amore dei nemici,il servizio agli altri,l'accoglienza.la
solidarietà. Il cuore del messaggio cristiano ha ben poco a che fare
con giochi di potere,interessi economici,meschinità travestite da
nobili parole,impunità,arroganza,xenofobia,omofobia,razzismo. Non è
affidato ad un oggetto,ma a uomini e donne in carne ed ossa. E' la
«vita» dei cristiani che deve essere un racconto credibile del
Vangelo,un racconto che nessuna «crociata» può sconfessare. Al
cristianesimo servono testimoni non testimonial.
Non si può credere di essere gli unici
interpreti della natura e della verità. Dio è una buona notizia.
Non è Lui che nutre l'odio e la costrizione. Bisogna uscire dal
dogmatismo perché dalle imposizioni è facile cadere nel
fondamentalismo e nell'integralismo. Quella del cattolicesimo è una
proposta. Vuol dire:se vuoi. L'unico modo per colmare il solco che ci
separa è la contaminazione. Dice bene padre Zanotelli,il venti per
cento di questo pianeta consuma l'ottanta per cento delle risorse
totali,quindi io non sto dalla parte delle minoranze,ma dalla parte
delle maggioranze,ovvero di quei miliardi di persone vittime di
ingiustizie.
Credo che sarebbe stato utile avere una
presenza come la sua durante le discussioni del Sinodo.
Una barzelletta.
Un giorno Dio decide di trascorrere una vacanza
sulla terra e chiede a Gesù,che ha molto viaggiato,quale siano i
posti più belli da visitare:"Figlio,com'è l'Africa?».
«Un continente meraviglioso.»
«Che ne dici dei Caraibi?»
«Somigliano al Paradiso.»
«E il Vaticano?»
«Non lo so,non ci sono mai stato.»
A.B.