giovedì 21 gennaio 2016

ECCO COME L'EUROPA SI PREPARA ALLA GIORNATA DELLA MEMORIA!

Porte rosse per distinguere le case degli immigrati e dei richiedenti asilo. Succede alla periferia di Middlesbrough, in Inghilterra. Il britannico "Times", che per primo ha acceso i riflettori su quello che accade da tempo nella cittadina, parla di "apartheid". Centinaia di immigrati e richiedenti asilo, per lo più provenienti da Siria, Afghanistan e Iran, vivono in queste case, di proprietà di una società collegata a G4S, la multinazionale di servizi di sicurezza già in passato coinvolta in diversi scandali. "Le case dei richiedenti asilo hanno le porte rosse, lo sanno tutti" racconta Ahmad Zubair, che arriva dall'Afghanistan: "Le persone ci urlano contro, lanciano uova e oggetti contro le nostre case". L'uomo ha spiegato di aver provato a ridipingere la porta di un altro colore ma che pochi giorni dopo un dipendente della Jomast, così si chiama l'azienda, "ha di nuovo ricoperto di vernice rossa la porta".
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La Baviera e il Baden Wuertenberg hanno deciso di confiscare ai richiedenti asilo, denaro e oggetti personali. Un provvedimento analogo annunciato dalla Danimarca. E' stato contestato dall'Unione Europea come una violazione dei diritti umani. 
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La Svizzera come la Danimarca. Berna ha deciso di imporre ai rifugiati di consegnare fino a 1.000 franchi svizzeri (circa 900 euro) dei loro beni per pagare le spese di accoglienza. Lo riporta la radio svizzera Srf precisando che all’arrivo alla frontiera ai rifugiati viene consegnato un volantino nel quale è scritto a chiare lettere “di consegnare i propri beni in cambio di una ricevuta”.
 “Se qualcuno se ne va volontariamente entro sette mesi, può riavere indietro il denaro e portarlo con sé. Altrimenti i soldi coprono i costi che genera”, ha dichiarato una portavoce. Inoltre, in Svizzera chi ottiene il diritto di restare e lavorare deve consegnare il 10% della paga per un periodo fino a 10 anni, sino a che avrà ripagato 15mila franchi, secondo quanto riportato.
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Confiscare i gioielli ai migranti che entrano nel Paese. È la proposta di legge che si sta discutendo in Danimarca. A settembre proprio il governo danese aveva fatto pubblicare sui giornali libanesi un controverso annuncio che invitava i migranti a «non venire in Danimarca». E adesso, una nuova iniziativa che fa discutere. In sostanza la nuova norma, che si legge sul Washington Post «quasi sicuramente sarà approvata dal Parlamento», consente alla polizia di perquisire bagagli e abiti dei migranti che arrivano in Danimarca senza permesso di soggiorno, e di sequestrare gioielli e soldi «per coprire le spese» della loro permanenza nel Paese.

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