mercoledì 3 febbraio 2016

SIMONETTA AGNELLO HORNBY INTERVISTATA DAL "IL MANIFESTO"

Per lei è giusto che le coppie omosessuali aspirino all’adozione?
Lo è perché i diritti del bambino vanno messi sempre al primo posto, che sia figlio naturale, adottato o affidato. Non ha importanza che la famiglia destinata ad accoglierlo sia di due coniugi o di due zitelle o di due scapoli, non ha importanza che abbiano o meno rapporti sessuali tra loro. L’importante è che al bambino possa essere garantita una vita di affetto e di sicurezza. In Inghilterra ormai quasi il 50% dei matrimoni finiscono in divorzio: dire che il matrimonio tradizionale protegge i bambini non è dunque più possibile.
È favorevole anche alla stepchild adoption?
Certo. L’importante è che ci sia la capacità e la volontà di un adulto di dare una famiglia a un bambino che ne ha bisogno. In Inghilterra le coppie omosessuali si sposano tranquillamente, per questa ragione l’adozione è considerata possibile solo all’interno del matrimonio. Secondo me è una limitazione sbagliata. Sarebbe perfettamente razionale, ad esempio, consentire a un’anziana e a una sua figlia non sposata di fare insieme da mamme a un bambino. L’Italia naturalmente è assai più indietro.
In Italia chi è contro la legge sulle Unioni civili sostiene che allargando la possibilità di adozione si finisce col dare prevalenza al desiderio degli adulti rispetto all’interesse del bambino. Non vede questo rischio?
Il desiderio degli adulti di avere dei figli non può essere cancellato, bisogna farci i conti. Nella pratica è giusto chiedersi innanzitutto qual è la molla di questo desiderio. Nella mia esperienza ho visto assai frequentemente adozioni fallite all’interno di coppie eterosessuali sposate. Coppie che non accettano la loro impossibilità di avere figli credono che un figlio possa soddisfare le esigenze psicologiche personali, a volte cercano un figlio per salvare il matrimonio. Nel decidere se autorizzare l’adozione o meno dobbiamo badare al nucleo familiare come coppia di individui, che siano dello stesso sesso o di due sessi diversi non ha la minima importanza.
Cosa pensa della gestazione per altri?
Sono molto perplessa anche se non arrivo a dire di essere totalmente contraria. Ho sentito storie drammatiche di ragazzine costrette a portare avanti gravidanze per vendere i figli, in Nigeria o in India e non è da escludere che possa avvenire altrove, anche in Europa. Per me è difficile immaginare una donna così generosa da fare un figlio per un’altra coppia.
In Italia è una pratica vietata e tale resterà. Dov’è consentita ci sono delle regole.
Lo so bene, accade così in Inghilterra, eppure io ho conosciuto solo casi di donne bisognose, spesso con un marito disoccupato, fare figli per famiglie benestanti. Occorre cautela, questo è un campo dove spesso alle dichiarazioni non corrisponde la realtà dei fatti. Ci sono persone che si presentano come genitori modello e seviziano i figli, famiglie affidatarie che si comportano malissimo.
Pensa che l’Italia riuscirà a recuperare il suo storico ritardo sul versante dei diritti degli omosessuali?
Non lo so, posso dirle però che io sono favorevole alle unioni civili per tutti. Non ho mai capito perché debbano essere previste solo per le coppie omosessuali.
Qui da noi perché non si vuole allargare a tutti il matrimonio.
Appunto, invece bisogna consentire a due adulti che vogliono vivere insieme e si vogliono bene di sposarsi, o se preferiscono di unirsi civilmente, senza discriminazioni per l’orientamento sessuale. L’importante è che un eventuale bambino abbia la sicurezza dell’affetto da parte di una, due o tre persone.

Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi

Archivio blog