martedì 16 febbraio 2016

PADRE CAMILLO TORRES


  • L’odio verso l’errore non deve portare all’odio verso le persone.
  • L’uso di mezzi immorali non è mai permesso ai cristiani 
  • Non si deve con il pretesto di combattere un determinato male, provocare mali peggiori
  • L’alleanza manifesta, cosciente o incosciente, dei cristiani con i responsabili dell’ingiustizia è sempre un grave scandalo.  
  • La Chiesa è favorevole all’elevazione progressiva e rapida il più possibile del popolo in generale e degli operai e dei contadini in particolare 
  • È più efficace attaccare le cause dei mali che esaurirsi cercando di curare questi mali senza sopprimerne le cause.
  • «La vera civiltà del futuro sarà forse una civiltà austera, una austerità che è importante non confondere con la miseria. La miseria è la mancanza assoluta del necessario, è uno stato di disordine che non si deve accettare né per se stessi né per gli altri. L’austerità, invece, è un’accettazione delle limitazioni, dell’avere meno, con l’obiettivo di creare condizioni sia per superare una crisi, sia per ottenere … soprattutto una più giusta ripartizione dei beni fra tutti»
  • «Sono rivoluzionario come colombiano, come sociologo, come cristiano e come sacerdote. Come colombiano perchè non posso restare estraneo alle lotte del mio popolo. Come sociologo, perchè attraverso la conoscenza scientifica della realtà sono giunto alla conclusione che non è possibile ottenere soluzioni tecniche efficaci senza una rivoluzione. Come cristiano perchè l’essenza del cristianesimo è l’amore verso il prossimo, e soltanto attraverso la rivoluzione si può realizzare il bene della maggioranza. Come sacerdote, perchè il dono di se stessi al prossimo richiesto dalla
    rivoluzione è un requisito di carità fraterna, indispensabile per realizzare il sacrificio della Messa, che non è un’offerta individuale, ma l’offerta di tutto il popolo di Dio per il tramite di Cristo»
  • «Noi possiamo evitare che in tante parti del mondo uomini, donne, e bambini siano costretti al sacrificio della vita in una lotta armata che non ha più confini, per la libertà e l'eguaglianza sostanziale di tutti gli uomini e tutti i popoli. Basterebbe solo sacrificare un po’ delle nostre ipocrite doppiezze e dei nostri comodi egoismi per un impegno sociale e una partecipazione politica sempre più consapevole e determinante, ancora e fino a quando ci sarà consentito, con le sole armi del metodo democratico, per sostanziare di contenuti reali le semplici libertà formali. Un impegno che deve giungere però ad estirpare radicalmente nel nostro paese, in progressione solidale con tutti i popoli del mondo, quel nefasto sistema economico e sociale fondato sulla prepotenza del denaro, che alimenta anche tutte le fanatiche intolleranze religiose, ideologiche e razziali»

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