mercoledì 25 maggio 2016

LA FEDE DELL'UOMO O UN UOMO DI FEDE?

"L'idea stessa di finalità dell'esistenza rappresenta, sostanzialmente, un concetto religioso, e la ricerca di finalità esistenziali è un viaggio spirituale...Anche chi immagina di aggirarsi senza scampo nel labirinto può, peraltro, considerare la vita come un'esistenza illuminata da una profonda dignità, un'avventura piena di pericolo, di sfide, di bellezza, che offre opportunità di amare, seguire la via della giustizia, formare una famiglia, dimostrare il proprio impegno nel mondo a favore degli altri. La grandezza e l'onore che questo genere di esistenza in sé reca, non sembra del tutto volgare, anche per le persone che credono che la morte sia la fine di tutto. Questo senso della bellezza, dell'onore e dell'avventura dona un significato e un senso di finalità alla vita. Senza adoperare il nome di Dio, la persona che vive la propria esistenza in questo modo, è realmente un credente: una persona che nutre una profonda fede nel fatto che ci sia un significato trascendente nel vivere l'avventura della vita in modo degno.
Questa è l'essenza della fede. E' il credere profondamente in realtà che non possono essere provate. Non posso provare la bellezza, la dignità, l'onestà o l'integrità morale, ma posso tuttavia vivere una vita colma di tutte queste cose. Chi fornisce risposte non banali a queste domande di finalità e di significato sta parlando, in un modo o nell'altro, di Dio, anche se, per qualche motivo inesplicabile, non vuole dichiararlo esplicitamente...Una rosa, qualunque nome le si possa attribuire, è sempre una rosa; così come Dio, sotto qualunque nome, è sempre Dio."
Da Adin Steinsaltz, "Parole Semplici", ed.UTET.

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