domenica 1 maggio 2016

LA CHIUSURA DELLE FRONTIERE PUO' DIVENTARE UNA PRIGIONE!

L’Europa sta preparando per se stessa un attentato molto peggiore di quello temuto dal combattentismo islamico. Ciascun Paese pensa, propone o annuncia (e persino minaccia) di trasformare il proprio territorio in una cella impenetrabile. Per non correre il rischio di vedere in giro un profugo, un rifugiato, o magari quella maledizione vagante e inaccettabile che sono gli “emigranti economici”, progettano di chiudersi dentro e di buttare la chiave. Non sembri eccessivo quello che dico. UNA VOLTA chiusa ogni frontiera, e abolito ogni transito di esseri umani e di merci, che cosa è l’Austria? Una irrilevante provincia tedesca. Il messaggio è chiaro. Può un austriaco che ha chiuso le frontiere del suo Paese (e, per chiuderle, le ha dovute rifare, perché da anni, ormai, non esistevano più) può uscire dalla sua stanza di sicurezza per andare nel mondo in cui potrebbe imbattersi in un chador? È chiaro che d’ora in poi si può vivere solo dentro. E così si profila una delle peggiori epoche della storia umana. Perché la peggiore? Perché ti sei chiuso dentro sulla base di un incubo resistente a ogni cura o ragione, di persone incapaci di intendere e di volere la politica, e non verrà nessuno ad attaccare e rompere le frontiere. Il tuo isolamento durerà per sempre. C’erano dei poveretti che chiedevano soccorso. Molti di più di quanto credevi di poterne accettare. Comunque molti di meno dei numeri sempre più grandi e sempre più falsi che ogni giorno venivano annunciati. Si sa che la falsità divampa fra qualunque opinione pubblica come il fuoco in un prato secco. Ci stanno credendo tutti, compresi “i buoni”, e il Papa appare come un santo un po’ stupido, incapace di misurare gli spazi e di vedere che così tanti non ce ne stanno.
Estratto di Furio Colombo in “il Fatto Quotidiano” del 1 maggio 2016

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