martedì 3 marzo 2015

L'AGENDA DEL PAPA

HO LETTO CON MOLTO INTERESSE LE OSSERVAZIONI DI ERNESTO MIRAGOLI INTORNO A QUESTA 'FANTOMATICA' AGENDA DEL PAPA.MI PIACE QUINDI SOTTOLINEARE ALCUNI PASSSAGGI CHE MI HANNO PIENAMENTE RITROVATO.
<<Ognuno di noi, quando scrive impegni sulla propria agenda, si dà delle priorità. Non si possono mantenere tutti gli impegni contemporaneamente, lo sanno tutti.Mi chiedo se questo impegno è in fondo, in mezzo o in cima alle priorità che il papa si è dato.Rebus sic stantibus azzardo che l’impegno – se è scritto e non è solo un flatus vocis tanto per uscire a testa alta da una domanda un po’ imbarazzante – sia in fondo all’agenda.Perché?Perché so che il papa in questi due anni ha ricevuto molte lettere di preti sposati, di movimenti di preti sposati e di donne che amano un prete. La più clamorosa delle lettere ha fatto scalpore nel settembre dello scorso anno: 26 donne hanno scritto al papa ed hanno reso nota la lettera ai giornali. Che sappia io dal papa o dai suoi collaboratori non è venuto alcun cenno di risposta. In nessun senso. E’ come se la lettera non l’avesse ricevuta...Il verso della medaglia, però, è ricco di tanti altri piccoli ceselli che aiutano ad inquadrare meglio il tema del sacerdozio uxorato e di come esso viene vissuto dalle parti della cattolica gerarchia.Quando un prete lascia, il vescovo – perlopiù – se ne frega. Qualche diocesi applica ciò che prevede la legge e l’aiuta economicamente per un certo periodo di tempo, ma oltre non si va. Il vescovo che ha ordinato quel prete imponendogli le mani, i rettori di seminario, i padri spirituali, i professori che quel prete ha avuto non si curano più di lui, di cosa faccia, della sua famiglia, del suo lavoro, della sua vita spirituale.I preti che lasciano il ministero per sposarsi sono come dei lebbrosi per la gerarchia cattolica.Non solo. Se è vero che vi sono preti sposati che a volte sono coinvolti nell’attività pastorale, nella maggioranza dei casi se i parroci sanno che quella persona è un prete sposato, se ne stanno alla larga. Peggio, poi, è la situazione della donna. Se una di queste ha avuto una storia con un prete (che poi è stato promosso ad altro incarico per la serie “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”) la sua vita in parrocchia è grama. Insegnava catechismo? Non più. Proclamava la parola di Dio alla messa? Non più. Era attiva in campo sociale, missionario, caritativo? Non più.Mi chiedo: il papa sa come davvero la pensano i suoi vescovi su questo tema?... Un modo per affrontare il problema avrebbe potuto essere anche quello di inviare un questionario ANONIMO a tutti i vescovi del mondo che avrebbero solo dovuto rispondere con un “sì” o con un “no”. Essi non si sarebbero esposti in prima persona, non avrebbero temuto ritorsioni curiali romane e, dall’esito del questionario, si sarebbe capito il pensiero della maggioranza dei Pastori a favore o contro il celibato del clero.  Non so se questo suggerimento sia valido e utile, ma sarebbe un primo modo per cominciare a sfoltire l’agenda papale su questo tema.>> 

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