sabato 21 marzo 2015

BENVENUTA PRIMAVERA!

"Con la primavera comincia il lavoro dei campi e cambia il ritmo della vita...E c'è,in questo cambiare,un valore di ascolto,di accettazione: come un modellarsi,attento e docile,sulla stagione che ci fa aderire più intimamente alla vita,con i suoi ritmi e i suoi tempi,un impastarci più denso con la terra,le erbe,la luce,il sole,le cose; un atteggiamento contemplativo che è come l'orizzonte remoto della preghiera vera e propria. Ritengo che la disposizione essenziale alla preghiera sia l'accoglienza; ma l'accoglienza non è un atteggiamento che si improvvisa: ha radici lontane in tutto un mondo di essere e di sentire. Aprirsi,con amorosa attenzione alle cose, è già una forma di accoglienza; disporsi all'attesa della primavera,aspettare i germogli, le erbe, i profumi della terra, è già una forma di accoglienza. La rinnovata meraviglia per il miracolo del mondo che si rinnova a ogni stagione è già un inizio di quello stupore religioso che ci prende, al cospetto di Dio.
Ecco quindi l'aprirsi alle cose, con tutti i pori spalancati a ricevere i messaggi della terra, che può farsi sostanza di preghiera; poiché le cose sono una sorta di sacramento di Dio... Che le sensibilità un po' sacrali mi perdonino ma una visita all'orto è un po' come una visita in cappella: un incontro. Con le cose e con Dio...L'incontro con le cose può prepararci, o conseguire all'incontro con Dio; poi diventa quasi la stessa esperienza...Noi diciamo <<Padre nostro che sei nei cieli>>; ed è legittima immagine,ma potremmo anche dire: <<Padre nostro che sei in terra>>. E il prevalere di un'immagine sull'altra forse misura la distanza-o la prossimità- che ci separa-o ci avvicina- alla pienezza di quel regno che già è e non ancora è; non ancora ci investe e già ci sfiora."
Adriana Zarri in "Erba della mia erba".

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