martedì 17 marzo 2015

I PROBLEMI DI PAPA FRANCESCO

* * * Ora Francesco deve ancora affrontare problemi molto ardui, finora appena accennati.
Il primo di essi che ancora nessuno si è posto e che però è di palese evidenza riguarda i presbiteri cioè i sacerdoti che amministrano i sacramenti ed hanno il potere di assolvere o punire quelli che giudicano peccatori.I presbiteri, cioè i preti e la gerarchia che tutti li comprende, esistono soltanto nella Chiesa cattolica e hanno divieto di sposarsi.In nessun’altra religione esistono preti e celibato e in nessun’altra religione la dottrina è trasformata in codice. 
Gli ebrei hanno le loro Scritture e i loro precetti, ma i rabbini sono soltanto maestri, non hanno alcun sacramento né obblighi di celibato. Spiegano e interpretano le Scritture, quello è il loro compito non più di quello.
I musulmani hanno anch’essi le loro Scritture e la loro dottrina ma di sacerdoti non c’è traccia. 
Attenzione però: le varie sette musulmane hanno maestri che interpretano il Corano, ma anche tribunali che indicano il nemico da abbattere perché infedele. Potenzialmente sono teocrazie,a volte in modo diretto come in Iran e a volte indirettamente,sicché la tentazione al fondamentalismo è forte e spesso nefasta.
E così, sia pure essendo cristiani, avviene in tutte le varie confessioni protestanti dove non esistono preti, ma pastori. I pastori somigliano in qualche modo ai rabbini, sono maestri, hanno famiglia, amministrano quei sacramenti che le varie confessioni hanno conservato, ma il contatto tra l’uomo e Dio non è obbligatoriamente mediato dai vescovi con cura di anime e comunque dai preti. È un contatto diretto. Questa fu la grande rivoluzione di Lutero: il credente legge le Scritture, la Bibbia, i Vangeli e la fede gli consente il contatto diretto con Dio.
Allora la domanda è questa: riuscirà la Chiesa di Roma a conservare l’Ordine ecclesiastico con i suoi doveri i suoi diritti quasi castali? Il problema è tanto più attuale in quanto alcune confessioni non cattoliche si stanno avvicinando alla Chiesa di Roma e possono anche decidere di unificarsi con essa. È già accaduto per alcuni anglicani può accadere per gli ortodossi. Ma i pastori se decidono di farsi cattolici portano con loro la famiglia che hanno legittimamente costituito, come del resto avviene già da secoli con la Chiesa orientale che è sempre stata cattolica ma senza l’obbligo del celibato.
Eugenio Scalfari su Repubblica del 15 Marzo 2015.

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