venerdì 20 marzo 2015

CATTOLICI,SVEGLIAMOCI!

L'elezione di papa Francesco ha suscitato un risveglio delle speranze cristiane in un rinnovamento della Chiesa, percepito ben oltre il mondo dei praticanti.Ma ora possiamo chiederci se il popolo cattolico, in un primo momento sorpreso di veder comparire a Roma un papa profetico, non sia un po' troppo lento nel rispondere ai suoi inviti. Molti cattolici non si rendono pienamente conto della grandezza e della novità di ciò che viene loro proposto. Speriamo che questa constatazione sia esagerata. Per uscire dalla passività, abbiamo bisogno di una presa di coscienza all'altezza dello slancio dato da questo papa e dalla novità che porta. Perché quest'uomo diventato vescovo di Roma osa affrontare problemi sensibili che toccano la vita dei credenti, chiama l'insieme dei fedeli a prendere la parola, a osare dire ciò che vivono, quali disagi sentono ascoltando certe parole stereotipate. Per le nostre democrazie un po' logore, ecco un papa profeta che non ha paura di ascoltare il popolo dei credenti e che oltrepassa le speranze del gioco democratico abituale, ponendosi pienamente nella collegialità proposta dal Vaticano II e dal soffio dello Spirito che ne ha permesso l'audacia e l'elaborazione. Insistiamo su questa realtà inaudita: sull'insieme dei problemi riguardanti la famiglia e che si pongono ai cristiani immersi nella società secolarizzata, ognuno è chiamato, se vuole, ad esprimersi. Il collegio sinodale convocato dal papa è invitato ad ascoltare quelle voci che vengono dai popoli dei credenti e a dialogare con loro! È come se fosse stata riscoperta una verità essenziale: che i credenti e le loro comunità possono contare sull'illuminazione dello Spirito donato alla Chiesa per affrontare situazioni nuove.
Osiamo dire ai credenti: svegliatevi e rispondete all'appello che vi è rivolto in vista della seconda sessione del sinodo sulla famiglia. Noi, firmatari di questo appello, invitiamo i fratelli nella fede ad esprimersi numerosi su ciò che è loro proposto da papa Francesco. Le Chiese locali sono chiamate ad un lavoro di discernimento; sono invitate a non temere il dialogo. Questo tempo è favorevole al Vangelo, spetta ai credenti prenderne coscienza.
Partecipare, è già, in sé, una bella approvazione del rinnovamento della vita cristiana a cui il papa ci invita. Dire ciò che forse osavamo appena pensare, contribuire al rinnovamento del linguaggio della fede, in particolare sulle realtà familiari, sostenere le parole e i gesti di apertura del nostro papa, sarà la nostra maniera di partecipare ad una reale rinascita della Chiesa. E, dobbiamo saperlo, la nostra astensione, la nostra passività, spingono la Chiesa ad allontanarsi dalla luce del Vangelo di Cristo.
Il Sinodo dell'ottobre 2014, con i suoi dibattiti, le sue tensioni e le sue esitazioni, ha manifestato una dinamica che non deve interrompersi. Non si tratta di sconvolgere la dottrina cattolica. Si tratta di partecipare a questo lavoro di discernimento del tutto comune e possibile, allo scopo di affrontare tutte “le sfide della vita familiare nel contesto della nuova evangelizzazione”.

Firmatari:
Guy Aurenche, avvocato onorario
Catherine Billet: delegata generale di Pax Christi
Jean-François Bouthors: scrittore e giornalista

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