Non smette di colpire la sciagura del terremoto nell'Italia centrale. Ed ora alla già pesante situazione degli sfollati, dei sospesi in attesa di ricostruzione, ecco aggiungersi nuove situazioni sismiche e innumerevoli disagi causati dalla stagione invernale, che non fanno altro che aumentare insicurezza e fragilità a migliaia di persone ... Spero soltanto che non ci sia ancora qualcuno che mi venga a parlare di logica conseguenza di cattive attività morali e sociali, o di un presunto e meritato castigo divino!!
Mi sembra invece di scorgere un pressante richiamo alla solidarietà e al senso di vivere in comunione per condividere e alleviare difficoltà e fatiche!
Non la paura del castigo, ma il richiamo dei tempi che viviamo e il dovere di discernimento storico ci chiedono di ritornare a lavorare insieme, per ritrovare obiettivi comuni, stringerci nella difesa dei valori che contano e recuperare le risorse delle relazioni, per ritornare a fidarci e a interessarci del vicino. E pensare non solo o tanto a consumare e beneficiare di ciò che esiste perché realizzato nei decenni o nei secoli precedenti, ma anche a essere a nostra volta costruttori: costruire legami, amicizie, possibilità, occasioni, dignità.
E’ questa l’occasione per ricordare ad ognuno di noi che, anche nel terzo millennio, e anche dove e quando, fortunatamente, non ci sono calamità naturali, o guerre, o emergenze sanitarie, siamo sempre collaboratori di Dio, siamo <coltivatori> del Giardino che abbiamo ereditato dai progenitori, e siamo investiti della dignità di contribuire, sia manualmente che con l’ingegno, all’opera del creatore.
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