mercoledì 18 gennaio 2017

IMMIGRATI: PAROLE, PAROLE, PAROLE ... SOLTANTO PAROLE!

‘No’ alla riapertura dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) ‘se questi dovessero continuare ad essere di fatto luoghi di trattenimento e di reclusione’ per immigrati. Così si è espressa la CEI. E qui si è un po' troppo soffermata l'opinione dei media. Ma effettivamente Mons.Galantino ha enumerato anche un serie di "sì".
Sì “a sbloccare e approvare una legge ferma che allarga la cittadinanza ai minori che hanno concluso il primo ciclo scolastico…”. Sì a sbloccare e approvare una legge ferma che tutela i minori non accompagnati…”. Sì” all’identificazione dei migranti che arrivano  tra noi, anzitutto per un’accoglienza attenta alla diversità delle persone e delle storie…”. Sì “a un’accoglienza diffusa, in tutti i comuni italiani…”. “Sì a un titolo di soggiorno come protezione umanitaria o come protezione sociale a giovani uomini e donne che da oltre un anno sono nei CAS e nei centri di prima accoglienza e hanno iniziato un percorso di scolarizzazione…”.
Difficile dare torto a una lista piena di richieste così nobili e così nobilmente motivate. Ma c’è un ma. Le molte cose richieste non prendono in considerazione le molte difficoltà ad ottenerle, comprese le difficoltà politiche: mettere d’accordo le forze politiche, approvare una legge, creare le strutture per realizzarla. Ma allora gli irregolari si devono espellere o no? E se sì, come? I vescovi non se la sentono di dire che i clandestini vanno espulsi, ma non dicono neppure che cosa si debba concretamente fare. Perché se i clandestini restano, restano da clandestini; e se non possono restare devono essere espulsi e si deve mettere a punto un sistema per espellerli.
Per cui ci troviamo di fronte al solito grosso problema. La Chiesa, attraverso la parola di Papa,vescovi e sacerdoti enunciano grandi e nobili istanze morali. Il mondo  cattolico ascolta quelle prediche e si sforza di mettere in atto un’azione che è, purtroppo, ancora una volta, ecclesiale e sganciata dalla vita politica del paese. E più il problema si ingigantirà e sempre meno basteranno quelle prediche e sempre più ci sarà bisogno di politica, di buona politica, quella che i nostri parlamentari, l'Europa e i cattolici stessi continuano, sdegnosamente, a snobbare.

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