venerdì 15 maggio 2015

LA MAPPA DEL DOLORE

In Italia non esisteva un monitoraggio accurato. Ora questa lacuna è stata finalmente colmata dalla prima «Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia» condotta  su più di 231 i comuni italiani (statisticamente rappresentativi) da Terre des Hommes e Cismai, la rete italiana dei centri e servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia. «Capire l’entità  del fenomeno, la sua distribuzione geografica, le sue specificità significa avanzare proposte concrete per arginarlo a governo e Parlamento» spiega Vincenzo Spatafora, Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza che ha voluto la rilevazione presentata oggi alla Camera dei Deputati.

La realtà che emerge dall’indagine indica che 4 bambini e adolescenti su 1000 sono in carico ai servizi sociali per un totale di 457.453 bambini. Di questi oltre 91mila sono vittime di maltrattamenti, ovvero su 5 di quelli presi in carico dagli assistenti sociali. Sono le bambine e le ragazze le più esposte ai maltrattamenti (212 su 1.000 minori assistiti dai servizi sociali, i maschi sono 193). L’indagine mostra anche come gli stranieri siano più vulnerabili agli abusi: tra la popolazione minorile straniera residente, la prevalenza dei bambini maltrattati è doppia rispetto a quella dei bambini italiani maltrattati (20 bambini stranieri ogni 1.000 contro gli 8,3 per mille degli italiani). Le violenze, poi, sono più diffuse nelle aree metropolitane.

La distribuzione dei minorenni assistiti dai servizi sociali, infatti, mostra una forte disomogeneità geografica: decresce al Centro (44,5 minorenni su mille rispetto ai 63,1 del Nord) e al Sud (30,5 per mille minorenni residenti). Un dato che preoccupa visto il più diffuso livello di disa­gio socio-economico nel Sud Italia.

Addentrandoci nel dolore, l’indagine rileva quali sono le forme di maltrattamento subìto da bambini e adolescenti. Più della metà (59%) è vittima di  una grave forma di trascuratezza: mancanza di cure o il fallimento educativo che hanno come conseguenza un danno per la salute o ritardi di crescita del bambino. La violenza assistita costituisce la seconda forma di violenza più diffusa tra quelle registrate: circa 1 bambino su 5 fra quelli maltrattati è testimone di violenza domestica nelle mura domestiche. Il maltrattamento psicologico (ricatti affettivi, pressioni, indifferenza, denigrazioni o rifiuti che danneggiano lo sviluppo cognitivo-emotivo) ha un’incidenza superiore anche di quello fisico (13,7% contro il 6,9%).

La forma di abuso meno ricorrente è quella sessuale, che colpisce 4 bambini su 100 maltrattati. Ma è un dato su cui bisogna ragionare con un confronto con gli altri paesi che oggi finalmente è possibile. Su mille minorenni residenti, in Italia 9,5 hanno subito violenze: un indice inferiore al Canada (9,7), Inghilterra (11,2) e Stati Uniti (12,1). Se per la tra­scuratezza e la violenza assistita il dato è in linea con quanto rilevato negli Stati Uniti, la percentuale dell’abuso sessuale è, invece, fra i più bassi registrati nei Paesi sviluppati. «C’è bisogno di un’attenta analisi per capire se si tratta della realtà o di una difficoltà di emersione del dato – spiega Federica Giannotta di Terre des Hommes – Per questo è necessario e urgente varare un sistema di monitoraggio che orienti meglio le politiche di prevenzione e cura dei minorenni e offra una garanzia a tutti i minoren­ni di godere di pari diritti, da Nord a Sud».
su "la 27esimaora.corriere.it"

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