Nel volume "La giustizia non sta mai zitta",vengono presentate per la prima volta gli interventi più forti contro il potere e l’ingiustizia sociale
pronunciate o scritte da monsignor Óscar Arnulfo Romero y Galdámez, arcivescovo di San
Salvador ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Messa e che sarà proclamato beato martire nella capitale salvadoregna. I testi abbracciano i suoi ultimi tre anni di vita, dalle
dichiarazioni ai microfoni della radio diocesana Ysax a omelie, lettere personali e pastorali in cui
«Monseñor» denuncia coraggiosamente ingiustizie e violenze ai danni dei poveri. Parole che gli
costarono la vita. Ecco alcuni stralci del libro, con brani tratti da quattro
omelie: l’ultima fu pronunciata un mese prima del suo omicidio.
Omelia, 11 maggio 1977
La violenza non è cristiana, la violenza non è umana, niente di violento può durare. Il
comandamento 'non uccidere' viene continuamente gridato da Dio al cuore dell’uomo. Non possono
continuare a vivere tranquilli coloro che portano la violenza a questi orribili estremi. [...] Si
allontani dunque da noi questa ondata di violenza, di crimini, di vendette che molti si augurano. Mai
e poi mai! Non è reagendo violentemente alla violenza che si otterrà la pace nel mondo.
Omelia, 12 maggio 1977
Violenti non sono soltanto coloro che sparano, ma anche coloro che armano la mano in questa
campagna diffamatoria contro la Chiesa. La violenza la generano tutti non soltanto coloro che
uccidono, anche coloro che inducono a uccidere.
Omelia, 6 gennaio 1980
Un appello all’oligarchia. Ripeto ciò che già vi dissi l’ultima volta: non consideratemi un giudice né
un nemico. Sono soltanto il pastore, il fratello, l’amico di questo popolo, e sono al corrente delle sue
sofferenze, della sua fame, delle sue angosce e, in nome di queste, alzo la voce per dire: non
idolatrate le ricchezze, non preservatele a costo di lasciare morire di fame il prossimo.
Bisogna condividere per essere felici. Il cardinale Lorscheider fece un paragone molto pittoresco:
bisogna sapersi togliere gli anelli prima che ti taglino le dita. Credo che si tratti di una frase di
immediata comprensione. Chi non vuole levarsi gli anelli si espone al rischio di vedersi mutilare la
mano. E chi non vuole dare per amore e per giustizia sociale si vedrà strappare le ricchezze con la
forza.
Omelia, 24 febbraio 1980
Spero che questo appello della Chiesa non indurisca ulteriormente il cuore degli oligarchi, ma anzi
lo muova alla conversione. Condividete ciò che siete e che avete, non seguitate a zittire con la
violenza coloro che vi rivolgono questo invito né, tanto meno, continuate a uccidere coloro che
stanno tentando di ottenere una più giusta distribuzione del potere e delle ricchezze del Paese. E
parlo in prima persona perché questa settimana mi è giunta notizia che sono stato incluso in una
lista di persone da eliminare la settimana prossima; però statene certi: la voce della giustizia
nessuno può ucciderla.
(da "Avvenire").
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