sabato 23 luglio 2016

UNA RIFORMA A 360 GRADI !

Ma quanto tempo passano su internet le suore, più o meno di clausura? O, al contrario, perché attira
tanto i media, e gli stessi social, l’idea che papa Francesco vieti alle consacrate che vivono nei
conventi di frequentare facebook? In effetti i social ricorrono in quasi tutti i titoli dedicati alla nuova
costituzione apostolica promulgata da papa Bergoglio, la Vultum Dei Quaerere – la ricerca del volto di Dio, dedicata alla vita contemplativa femminile.
Per la verità si può anche leggervi il contrario, in quanto sembra tra le righe che il Papa esorti a un «prudente discernimento», perché questa cultura «influisce in modo decisivo nella formazione del pensiero e nel modo di rapportarsi con il mondo e, particolarmente, con le persone. Questo clima culturale non lascia immuni le comunità contemplative. Certamente questi mezzi possono essere strumenti utili per la formazione e la comunicazione». Posto che non deve diventare strumento di «dissipazione», si potrebbe anche considerare che per la formazione delle contemplative non si esclude che possano frequentare internet: del resto, tutta l’impostazione della Costituzione punta a inserire le donne consacrate nel vasto mondo, non a tagliarle fuori.
Papa Bergoglio esorta però a non lasciarsi catturare dalla tentazione che sfocia nell’apatia, nella routine, nella demotivazione, nell’accidia paralizzante, che poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo. Delusi dalla realtà, dalla Chiesa o da se stessi, vivono la costante tentazione di attaccarsi a una tristezza dolciastra, senza speranza, che si impadronisce del cuore come il più prezioso degli elisir del demonio.
E allora le tentazioni si combattono con una buona formazione, una buona scelta delle candidate,
puntando sull’autonomia dei monasteri. Le comunità possono essere piccole, ma non devono essere
composte di donne prevalentemente anziane. E nello stesso tempo qui c’è il punto più aspro di questa Costituzione apostolica in cui si mostra la severità lucida dell'idea di vita ecclesiale di papa Francesco: «Nonostante la costituzione di comunità internazionali e multiculturali manifesti l’universalità del carisma, si deve assolutamente evitare il reclutamento di candidate da altri Paesi con l’unico fine di salvaguardare la sopravvivenza del monastero». È veramente mettere un dito nella piaga. Quanti ordini stanno in piedi solo per questo reclutamento di carattere quasi coloniale?
La clausura non esclude mai il lavoro. E il silenzio. Ma per non perdere la bussola, e per poter
accogliere chi proviene dal mondo in cerca di aiuto, come avviene tuttora, quel mondo occorre 
conoscerlo.
Insomma, niente suore addicted. Internet sì, con juicio.

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