mercoledì 20 luglio 2016

Beppe Severgnini su Corriere.it

"La storia ha smesso di essere un fiume, con le sue anse, le sue rapide e le sue correnti. È diventata un torrente: difficile da prevedere e faticoso da navigare. In tre settimane è successo di tutto, dalla surreale Brexit al goffo golpe in Turchia, passando per l’orrore di Dacca, l’odio di Dallas e la follia di Nizza. Venti giorni incredibili e istruttivi, in cui abbiamo intuito la velocità di un mondo che non capiamo più. Anche chi maneggia notizie da decenni è sbalordito: si sono avverate, tutte insieme, le fantasie sul «mondo collegato», le previsioni sui nuovi media, le teorie sugli effetti esponenziali della condivisione. È come se la comunicazione avesse raggiunto, di colpo, una massa critica; e fermarla non sia più possibile. Perché abbiamo saputo subito le cose e le abbiamo viste subito dopo; perché abbiamo condiviso immagini, simboli e paure, litigando con chi ha più paura di noi; perché abbiamo capito di condividere tanti strumenti con i nostri nemici nell’ombra, con i militari delle caserme, con la gente nelle strade e con i ragazzi sul lungomare. Perché siamo tutti nel torrente: e non è possibile restare asciutti... Il torrente corre a valle: ma dove va?"

Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi

Archivio blog