<<Reagire a questo attentato, vuol dire innanzitutto che ci troviamo di fronte ad una violenza cieca.
Vuol dire anche chiedersi: che cosa può esserci nel cuore di un uomo, nel momento in cui agisce
così, in cui perpetua questo atto di odio, di barbarie e di morte? Sono domande gravi, che ci
lasciano senza risposta. Siamo testimoni di scene di guerra, insopportabili. È la disumanità sotto i
nostri occhi...
Dobbiamo
aprire una finestra per illuminare un po' queste scene di oscurità dell'animo umano. Crediamo che
la compassione e la consolazione siano un mezzo perché il cuore dell'uomo sia raggiunto
dall'amore...
Dobbiamo anche stare attenti, tutti, a non lasciarci invadere dall'odio, dalla violenza, dalle recriminazioni o dai ripiegamenti su noi stessi. Bisogna evitarlo ad ogni costo. Attenzione che il nostro dolore non generi ciò che è all'origine dei fatti.>>
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