martedì 22 marzo 2016

SE VOCAZIONE E SINDROME DI DOWN COINCIDONO

Le Piccole Sorelle Discepole dell’Agnello sono una piccola comunità di consacrate, fondata a Buxeuil (in Francia) nel 1985, riconosciuta canonicamente nel 1990 dall’arcivescovo di Tours, poi stabilitasi a Le Blanc nel 1995 e infine eretta come istituto religioso di vita contemplativa dall’arcivescovo di Bourges, nel 1999. Tale istituto religioso, che riceve l’assistenza spirituale dai monaci dell’abbazia benedettina di Fontgombault – nelle vicinanze della quale si trova la comunità –, è stata fondata con il sostegno e l’incoraggiamento di Jérôme Lejeune, il pediatra e genetista francese le cui ricerche di laboratorio hanno scoperto il collegamento con anomalie cromosomiche come la Trisomia 21 (Sindrome di Down), si tratta della prima comunità in cui si offre alle giovani trisomiche (affette da sindrome di Down) la possibilità di realizzare la propria vocazione religiosa, sostenute da una minoranza di sorelle prive di tale anomalia cromosomica. Le religiose trascorrono la giornata adeguandosi al medesimo ritmo, condividendo gli impegni secondo le attitudini di ciascuna: lavori di tessitura, di filato, arazzi, scultura su legno, e così via.
Secondo le parole della superiora, la ragion d’essere di questo istituto religioso è di “consentire a quelle che si trovano ‘all’ultimo posto’ nel mondo di svolgere nella Chiesa il ruolo eccezionale di spose di Cristo, e di permettere a quelle di cui è disprezzata l’esistenza – al punto da essere in pericolo a causa della cultura della morte – di testimoniare attraverso la loro consacrazione il Vangelo della Vita”.
Le Piccole Sorelle Discepole dell’Agnello seguono la “piccola via” di santa Teresa del Bambino Gesù (1873-1897), con un marcato influsso tratto dalla Regola e dal carisma benedettino, particolarmente nel connubio dell’ora et labora. La loro vita semplice è costituita di preghiera, lavoro e sacrificio. Insieme, le sorelle insegnano alle piccole sorelle portatrici di handicap i compiti manuali necessari al loro sviluppo, uniti all’adorazione eucaristica, all’Ufficio e alla recita del Rosario, con il loro proprio ritmo e secondo le loro capacità. Ogni giorno partecipano alla Messa e ricevono l’eucaristia, vivendo nel silenzio e nella preghiera e meditando la Sacra Scrittura.
Ha scritto, Santa Teresa di Lisieux: «Ho capito che ogni fiore creato da Lui è bello, che lo splendore della rosa e il candore del giglio non attenuano il profumo della violetta o la dolce semplicità della margherita. Ho capito che se tutti i fiorellini desiderassero essere rose, la natura non sarebbe più ravvivata da tanti bei colori. Così è nel mondo delle anime, nel giardino vivente di Nostro Signore».
Ed è proprio in questo giardino che si trova la Comunità delle Piccole suore che, «permette a coloro che sono all’ultimo posto nel mondo, disprezzati al punto di dover temere per la propria vita, di rivestire l’eccezionale ruolo di spose di Cristo e  di testimoniare con la loro consacrazione il Vangelo della Vita».

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