La guerra è un affare di armi, dietro i terroristi e le numerose bande armate c’è una rete di giganteschi interessi e di enormi complicità.
La Libia è in guerra da anni: una guerra geopolitica ed economica promossa da Francia, Gran Bretagna e Italia, con la supervisione strategica degli Stati Uniti e la presenza della Nato, per il controllo delle risorse e del “bottino libico” depositato nelle bancheeuropee.
Le recenti dichiarazioni governative contrarie a un intervento militare diretto possono aprire spiragli di luce, ma le condizioni di una guerra in Libia, disastrosa per tutti, sono di fatto tutte operanti: schieramento di forze, basi militari, droni a Sigonella, vendita di armi, decretogovernativo sui corpi speciali, campagna mediatica negli Stati Uniti e in Europa, aspirazioni egemoniche di molti Paesi in contatto con bande armate locali…
Ribadiamo ancora una volta la nostra opposizione a un intervento bellico in nome di:
- una politica lungimirante attenta ai popoli dell’Africa e del Medio Oriente;
- una “sicurezza comune” europea che non usi i migranti, vittime delle guerre da noi sostenute, per scatenare nuove guerre;
- un’Europa unita e libera da logiche neocoloniali e da ossessioni nazionaliste escludenti;
- una sovranità del diritto (ribadita anche da papa Francesco alle Nazioni Unite);
- un ruolo centrale autonomo dell’ONU che non deve lasciare spazio ad altri organismi, ad alleanze equivoche o alla Nato.
Riteniamo importante nello stesso tempo risvegliare la presenza attiva della Chiesa italiana per il disarmo, la prevenzione delle guerre, la formazione alla pace e alla nonviolenza,la promozione di gesti significativi a favore di una comunità cristiana disarmata e disarmante.
Firenze, 15 marzo 2016 Pax Christi Italia
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