mercoledì 2 marzo 2016

Il "dilemma"(?) dell'Episcopato

In Italia il caso di Pell ha alimentato un dibattito sul dilemma dell’episcopato: obbligo di denuncia
alla magistratura italiana di un prete pedofilo, oppure no? «Denunciare gli abusi non è facile per la
legge italiana» ha detto Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, tornando su una polemica che
tempo fa lo aveva investito, affermando di ritenere di non denunciare gli abusi. «Il punto è questo.
Diteci che cosa dobbiamo fare di preciso e io non ho problemi - ha detto intervenendo a Radio
Anch'Io -. Non c'entra il Vaticano e neanche i Patti Lateranensi. È il nostro codice a prevedere che
se vi è un minore di mezzo, a denunciare il prete deve essere un genitore. Se io denuncio violo la
privacy della famiglia e metto il figlio in piazza. Questa è la legge italiana. Io, vescovo, naturalmente, posso fare un processo canonico e poi ridurre il prete allo stato laicale» ma sul resto occorre verificare quali sono i limiti che impone la normativa italiana.

A parer mio non è più possibile permettersi di chiedere se occorre denunciare gli abusi sessuali degli "innominabili sacerdotali". C'è una sola via:denuncia e intervento dell'autorità competente, perché in questo caso non c'è male minore o maggiore, ma pura violenza su minori da punire immediatamente!
A.B.

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