giovedì 29 ottobre 2015

UN APPELLO PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA

154 leader religiosi di diverse fedi e di una cinquantina di paesi, in vista della Conferenza delle parti sul clima (COP21) in agenda a Parigi ai primi di dicembre, hanno lanciato un appello ai decisori politici per ricordare le loro responsabilità. L’appello – che raccoglie firme che vanno dall’Olanda all’Argentina, dal Canada alle Isole Figi, passando per il continente africano - è stato consegnato lo scorso 20 ottobre nelle mani di Christiana Figueres, responsabile per il clima dell'Onu.
Siamo ancora in tempo! Questo lo spirito che anima la dichiarazione congiunta e che propone misure concrete per evitare un pericoloso non-ritorno degli equilibri climatici del pianeta. «Girare le spalle a un’economia incentrata sul carbone, al consumo non sostenibile e ad una crescita economica infinita» sono tra le misure da attuare subito, mentre per i leader religiosi, entro la metà del secolo, vanno completamente eliminati i carburanti fossili. L’appello non è rivolto ai soli governanti, ma anche ai rispettivi fedeli, e in generale a ogni singolo cittadino di questo mondo. E viene sottolineata la responsabilità che hanno le stesse comunità di fede nel diffondere la necessità di cambiare i propri stili di vita. Per i leader religiosi gli sforzi per la lotta al cambiamento climatico sono da portare avanti a tutti i livelli. Nell’appello, inoltre, si impegnano a partecipare ai pellegrinaggi per la giustizia climatica, così come ai digiuni per il clima che si tengono da diverso tempo ormai ogni primo del mese.

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