mercoledì 14 ottobre 2015

PROVE TECNICHE DI UNITA' ECUMENICA

Un accordo storico è stato firmato tra le Chiese anglicane e quelle ortodosse orientali che prova a sanare la più antica divisione all’interno del cristianesimo.

Nel documento frutto del lavoro della commissione bilaterale, ad esempio, si legge che le chiese anglicane e orientali concordano che «Il nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo è l’unigenito Figlio di Dio che si è incarnato e si è fatto uomo nella pienezza dei tempi per noi e per la nostra salvezza». Essi anche sono d’accordo che c’è «una sola natura incarnata della Parola di Dio, due differenti nature, distinte nel pensiero che continuano ad esistere unite, inconfuse, inconvertibili, inseparabili».

La Commissione, formata da leader ecclesiastici e teologi di entrambe le tradizioni cristiane, ha compiuto notevoli progressi anche sulle questioni riguardanti lo Spirito Santo, che hanno mantenuto divise le Chiese nel corso dei secoli.

Sua Eminenza il Metropolita Bishoy della Chiesa ortodossa copta di Alessandria d’Egitto ha dichiarato: «Con questo accordo siamo in grado di sanare la causa della divisione tra le due famiglie delle chiese che ha avuto inizio a Calcedonia. La pubblicazione della nostra Dichiarazione sulla cristologia è un grande risultato, frutto del dialogo condiviso. Si tratta di un bel traguardo teologico, molto incoraggiante».

L'anglicano Gregory Cameron, vescovo di St Asaph ha detto: «Il dialogo ecumenico può essere lungo, ma a motivarlo è l’amore condiviso tra cristiani, amore che ci riunisce e ci spinge al dialogo e alla comprensione reciproca».

L’accordo siglato acquista maggiore rilievo nel contesto delle migrazioni, dovute ai conflitti che stanno dilaniando paesi come la Siria, l’Iraq e il Libano. In passato si parlava di cristianesimo orientale e occidentale, ma oggi, a motivo dell’immigrazione, ci sono cristiani orientali che vivono nei paesi occidentali e viceversa. Perciò serve dialogare con l’altro, imparare veramente gli uni dagli altri e condividere i propri tesori reciprocamente.

Mons. Angaelos, vescovo generale della Chiesa ortodossa copta nel Regno Unito, ha dichiarato: «Negli ultimi 15 anni, dall’attentato dell’11 settembre, vi è stato un enorme interesse a lavorare con le altre religioni. È diventata quasi una moda dialogare con comunità interreligiose, ma in realtà noi non accettiamo l’altro come è, vorremmo piuttosto che gli altri si uniformassero ad un nostro modello. Penso invece che questo dialogo riconosca che possiamo avere differenti insegnamenti su alcune questioni e che altre non riusciremo mai a risolverle, questa è la realtà. Ciò che stiamo cercando di fare non è di essere identici, ma di lavorare su ciò che abbiamo in comune».

Per entrambe le Chiese questo documento è innovativo e potrebbe essere un modello per sviluppare successivi dialoghi ecumenici.

(Fonte: Anglican News)

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