sabato 17 ottobre 2015

IL SINODO E LE SCELTE DEL PAPA

Il Sinodo è nella seconda settimana di lavori. E’ una settimana molto importante per capire quale direzione prenderà l’assemblea dei vescovi. Ecco come la pensa Valerio Gigante, redattore dell’agenzia ADISTA.

Parliamo del Sinodo. Quale sarà l’esito?

Nessuno. Si tratta del secondo Sinodo organizzato per affrontare gli stessi temi. I risultati del primo sono stati sconfortanti. Non si capisce per quali ragioni quello che si sta celebrando dovrebbe dare risultati diversi. L’episcopato è teologicamente, culturalmente e pastoralmente arretrato, nella maggior parte dei suoi membri incapace di cogliere le sfide che pone la modernità. Anche nel caso del Sinodo, il papa è stato abilissimo: convoca i vescovi, li fa discutere fino allo sfinimento, litigare a colpi di lettere, libri, dichiarazioni ed interviste sui giornali, per poi poter dimostrare davanti all’opinione pubblica mondiale che di fronte alle lacerazioni prodotte nel corpo della Chiesa lui non è in grado di attuare quelle scelte riformatrici che invece desidererebbe intraprendere. È la rappresentazione di cui parlavo prima: il papa buono e rivoluzionario, i vescovi ed i cardinali cattivi e sordi ai segni dei tempi. La realtà, papale papale, a mio avviso è questa. Se veramente il papa avesse voluto che alcuni aspetti della dottrina fossero modificati lo avrebbe semplicemente fatto. Per una questione assai più dirompente, quella della contraccezione, papa Paolo VI prima avocò a sé la questione sottraendola al dibattito conciliare; poi nominò una commissione teologica ad hoc; infine, dopo che gli orientamenti espressi dalla commissione non lo convincevano, intervenne con una enciclica, l’Humanae vitae, le cui conseguenze ancora si ripercuotono nella vita di tanti credenti. Ma vi pare che su una questione come la concessione, in determinate situazioni e dopo un attento percorso penitenziale e di discernimento spirituale, sia così difficile per un papa dire che eventualmente, se il vescovo del luogo è d’accordo, un divorziato risposato può prendere l’ostia? Questo papa ha un seguito enorme presso l’opinione pubblica laica e cattolica. È adorato da masse sterminate di fedeli. Quale rischio correrebbe facendo una apertura del genere? E se non lo fa lui con il sostegno enorme che ha, quale altro papa potrebbe mai farlo?
da rainews.it

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