sabato 17 ottobre 2015

I CONSIGLI DEL VANGELO

Marco 10,35-45

E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:«Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore,e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Penso che in questa Domenica liturgica ci sarà qualche piccolo problemino per i sacerdoti nel commentare durante l'omelia questa pagina di Vangelo. E poi...durante un Sinodo di Vescovi! Ma andiamo per ordine.

  1. Gesù richiama i suoi discepoli non tanto sulla loro superbia,ma sull'importanza di saper rifiutare il potere:ciò che conta non è il riempirsi la bocca con l'idea di essere il “primo” o il “secondo”, ma la capacità del discepolo di non esercitare il proprio potere sugli altri credenti. Peccato però, perché nella Chiesa, si è inteso e giustificato il “ministero apostolico” come “sacerdozio” dotato di “potere”(vedi Concilio di Trento) e come “episcopato” dotato di piena e suprema potestà(vedi Vaticano II LG22)!
  2. Non voglio assolutamente affermare che nella Chiesa non ci devono essere i presbiteri,i vescovi e il papa. Il problema non è nell'esistenza del potere, ma nella sua gestione: Gesù chiede ai suoi discepoli,e quindi a tutti i loro successori e collaboratori che il potere sia esercitato non come quello politico. E' davvero strano notare che nei documenti ufficiali la Chiesa non abbia mai usato questo riferimento evangelico emarginando un problema dove Gesù era stato abbastanza chiaro ma soprattutto perentorio!
  3. E così la Chiesa non può fare e dire anche di questo problema l'ultima e determinata parola. La Chiesa ha il diritto e il dovere di continuare a cercare il modo di esercitare il potere che sia coerente con il Vangelo. E' stato chiarissimo Gesù:non può esserci un potere dove qualcuno(ad esempio i laici) è sottomesso ad altri(ad esempio sacerdoti,vescovi e papa),ma solo ed esclusivamente sulla sequela di Gesù,la quale genera,da sola e da se stessa, esemplarità e felicità. L'urgenza dell'oggi è quella di una Chiesa che offra al mondo,un mondo pieno di oppressi e di oppressori, un nuovo modello di potere i cui ingredienti sono la sequela, l'ascolto e il servizio.

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