lunedì 25 aprile 2016

Alfredo Reichlin


<<Attenzione, il grande fatto della resistenza non fu semplicemente la partecipazione in armi, che certo fu un fatto non da poco, che unì profondamente un popolo, anche oltre le divisioni di classe. Basta rileggere il diario di Giolitti dal Piemonte per capire l’importanza che ebbe prendere in mano le sorti del paese. Penso all’ufficiale tedesco che firma la resa, per uscire da Genova, davanti all’operaio Scappini. Tutto questo ha un’enorme importanza, certamente. Ma il vero salto è un altro.
Il vero salto è quello che avviene non solo nella storia d’Italia, ma nella storia degli italiani, che si riconoscono l’un l’altro su un terreno nuovo, si abbracciano e combattono insieme. Il salto di qualità antropologico, ecco quello a cui io ho assistito, e quello che da allora mi detta la mia coscienza: un’idea nuova del popolo italiano. È il passaggio da plebe a nazione.>>

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