mercoledì 25 novembre 2015

VOGLIO UNA SPERANZA

(Luca 18,35-42)  Com'egli si avvicinava a Gerico, un cieco che sedeva presso la strada, mendicando, udì la folla che passava, e domandò che cosa fosse. Gli fecero sapere che passava Gesù il Nazareno. Allora egli gridò: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!» E quelli che precedevano lo sgridavano perché tacesse; ma lui gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» Gesù, fermatosi, comandò che il cieco fosse condotto a lui; e, quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi che io ti faccia?» Egli disse: «Signore, che io ricuperi la vista». E Gesù gli disse: «Ricupera la vista; la tua fede ti ha salvato».

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...Attendo alle mie preoccupazioni e molto di più alle preoccupazioni quotidiane, mando email, sollecito risposte,...cerco di finire a maglia il golf a maglia,...preparo il biglietto con gli auguri...Penso alla spesa di sabato,e al fine settimana denso di meravigliosi impegni, alla colazione del lunedì mattina...in un tempo che scorre sempre troppo in fretta.
Ma tutto questo mi sta intorno come un sogno, fatto di immagini frettolose e quasi prive di volto, mentre non riesco a impedire il dilagarmi dentro di un'onda di inchiostro nero e denso, da cui emergono come lampi improvvisi anch'essi oscuri le voci di ragazze e ragazzi che compleanni non ne festeggiano più, e gli occhi affranti e vuoti di chi di colpo si trova ad avere solo una fotografia e i ricordi per continuare a vivere insieme con qualcuno che la settimana scorsa era vivo, e ci potevi litigare o telefonare o pensare a che cosa preparargli per pranzo, e ora è solo una luce spenta, a rendere ancora più buio il buio che ho, che abbiamo, attorno e dentro.
Voglio che la catena degli uccisi di kamikaze o di bombe si interrompa, voglio che si plachi l'urlo di chi rischia ogni giorno di morire per i soldi, o per le idee, di un altro.
Nascondo la mano per non tenderla a politici,opinionisti, sedicenti saggi osservatori, amici più falsi di quelli di Giobbe,che mi passano accanto tutti i giorni, capaci solo di offrirmi sbocconcellate parole di consolazione o pane rancido di inutile vendetta mentre continuano a vendere e a comprare odio in cambio di potere, petrolio in cambio di anime, armi in cambio della consapevolezza umiliante dell'impossibilità di una soluzione.
E voglio essere salvata.
Voglio essere ascoltata quando piango per la paura di non potere vedere un vero domani per questa nostra calpestata umanità.
Voglio poter sperare che, se non io, chi verrà dopo di me potrà davvero di nuovo essere felice di vivere, senza timore di farlo al prezzo delle vite degli altri, senza doversi comprare il respiro con il prezzo dell'ignoranza, dell'intolleranza, delle frasi fatte e del <<tanto, non è capitato a me>>.
Voglio che il buio finisca, voglio che la luce splenda.
Mi hanno detto che sta arrivando qualcuno che fa miracoli, che è capace di ordinare alla morte di andarsene, che sa scacciare i demoni.
Urlerò a lui con tutte le mie forze, senza fermarmi, senza ascoltare quelli che vorranno farmi stare zitta, dovessi non fare altro in tutta la vita che mi rimane. Griderò a lui.
E non so perché, ma sono certa che lui ci ascolterà.
Estratto da "Riforma.it" di Giovanna Vernarecci

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