lunedì 9 novembre 2015

LA CHIESA E' POVERA PER COSTITUZIONE

Se ne facciano una ragione credenti conservatori, teocon, atei devoti, clericali alfaniani, antibergogliani di varia estrazione, tra intellettuali e faccendieri in disarmo. La Chiesa è povera “costituzionalmente”. Cioè per nascita. Per “costituzione”, appunto. Sul tema dell’Ecclesia pauperum, tragicamente attuale dopo le vergognose ricchezze curiali disvelate dai nuovi corvi di Vatileaks atto secondo, ci sono pagine bellissime in Misericordia , il libro-conversazione di Paolo Rodari, vaticanista di Repubblica, con il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano (Einaudi, 150 pagine, 14 euro). Affrontando il Giubileo straordinario indetto da Francesco, Tettamanzi declina la questione dell’austerità francescana con le parole di Montini, che a sua volta commenta il cardinale Lercaro, già arcivescovo di Bologna e nel cui segno, dopo decenni, si colloca la sorprendente nomina di monsignor Zuppi nella città delle Torri. DUNQUE, nel 1963 Montini, futuro Paolo VI, è arcivescovo di Milano e parlando al clero meneghino dapprima cita Lercaro sull’Ecclesia pauperum: “La Chiesa deve proprio prendere atto di questa coscienza, di essere lo strumento delle redenzione divina che Cristo ha operato nel mondo. deve sentirsi povera...”. Poi commenta: “Ciò che di originale c’è nella sua affermazione è che questo è costituzionale, questo è essenziale, questo non si può dimenticare, che non è cosa secondaria, ma fa parte del meccanismo spirituale che Gesù ha creato per salvare”. L’invito finale al clero è reso con parole ancora più dirette: “Dobbiamo riprendere l’entusiasmo, la forza, i propositi, l’ingenuità - direi - dei primi giorni...”. Ecco il punto “costituzionale” per eccellenza: “i primi giorni” del cristianesimo. Non solo, quando il benessere economico è al primo posto nella scala dei valori, la ricchezza diventa “antireligiosa”e“antisociale”, per la corruzione che genera. Al “vuoto terreno della povertà”, centrale nel “grande disegno della redenzione”, corrisponde “una virtù tutta spirituale, che dall’alto soccorre e sostiene”. Prima di Francesco, sul Vaticano, dall’alto arrivavano solo gli elicotteri della Casta curiale di cardinali e vescovi.
Fabrizio D'Esposito in “il Fatto Quotidiano” del 9 novembre 2015

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