domenica 14 agosto 2016

LA "TEOLOGIA NEGATIVA" DI DON GIOVANNI GIORGIS

«Dio non è mai da discutere, ma sono sempre da discutere le immagini che l’uomo si fa di Dio...
Mi sento estremamente libero e non legato per nulla a vecchi schemi. Li ho superati tutti da tempo. Ho dato addio a tutte le religioni, filosofie e ideologie… che hanno inventato un Dio che non può essere vero, hanno inventato il peccato, hanno inventato le mediazioni senza le quali non potresti accedere a Dio, anche se sei suo figlio, hanno inventato la distinzione tra sacro e profano facendo credere che per essere di Dio non puoi più essere di te stesso e degli altri. Un dio del genere morirà del tutto perché non è mai esistito e non può esistere, se non soprattutto nella mente di chi, in suo nome, vuole dominare sugli altri. Questo Dio per noi è quello dell’Antico Testamento, totalmente ricostruito nella chiesa, ignorando la novità di Gesù che ha portato «vino nuovo in otri nuovi». La religione è tutto quello che possiamo fare noi per Dio. Ma Gesù ci ha detto che Dio non vuole nulla dall’uomo se non che si accorga del suo amore. A Natale e a Pasqua, Dio è a servizio dell’umanità perché l’uomo invece di considerare peccato il desiderio di essere simile a lui possa sentire ciò come l’anelito più importante del cuore umano. La santità non si realizza più con la sacralità ma con la comunione, l’incontro con gli altri. È questione di fede, non di religione!...
Molti rifiutano Dio, perché non possono credere nel dio che viene loro presentato da tanti cosiddetti credenti. Un dio castigamatti, un dio tappabuchi, un dio vendicatore, un dio razzista, un dio amante dei privilegi, un dio raggiungibile solo con il culto, un dio monopolio degli uni e degli altri, un dio al quale si fa dire solo ciò che conviene, chi lo può ancora accettare? Siamo sinceri: molti sono atei solo perché non possono credere in un dio assurdo».

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