domenica 6 dicembre 2015

COSTRUIRE PONTI TRA LE FEDI

Il Giubileo straordinario che si apre l’8 dicembre è anche un’occasione per approfondire il tema della misericordia nelle tre grandi religioni monoteiste,così si esprime Cenap Aydin,di origini turche e attuale direttore di un centro per il dialogo interculturale a Roma,intervistato su "CITTA' NUOVA".
«Islam è una religione di pace. Il Corano vieta il terrore, l’oppressione, la tirannia, la violenza e incita la pace. C’è chi lo strumentalizza deviandolo dal suo messaggio autentico al fine soddisfare il proprio desiderio di potere o per altri interessi, con azioni violente e criminali che sono senza dubbio da respingere e condannare fermamente.
Putroppo spesso nei media, consapevolmente o inconsapevolmente, viene trasmessa un’immagine dell’islam in netta contrapposizione con la sua essenza, un’immagine intollerante, violenta, opprimente; probabilmente ciò è dovuto alla ricerca del sensazionalismo. Tuttavia l’irresponsabilità nella trasmissione delle notizie, la disinformazione e la distorsione possono portare a dei risultati disastrosi, aumentare i pregiudizi, alimentare il razzismo e lo xenofobia, l’intolleranza e la paura del diverso, arrivando a considerare la semplice appartenenza ad un credo come motivo di minaccia alla sicurezza sociale. I media se utilizzati in modo responsabile possono aiutare notevolmente a creare un clima di convivenza pacifica tra le diverse religioni, a partire proprio da una informazione corretta e consapevole».
«Nell’Islam possiamo considerare la divina misericordia come una delle chiavi di lettura della relazione tra l’uomo e Dio e dell’agire di Dio verso tutte le sue creature. La misericordia è un tema frequentemente ricorrente nel Corano: 113 delle 114 Sura (Capitoli) del Corano, eccetto la IX Sura, si aprono con l’invocazione: “Nel nome di Dio, il Misericordioso, il Compassionevole”.
Pertanto nell’Islam, Dio si presenta anzitutto come il Misericordioso, dimostrandolo attraverso le Sue azioni e per tutte le Sue creature. Così il creato è accompagnato costantemente dalla misericordia. Essa è spesso citata assieme al perdono, evocando così Dio il Perdonatore. La misericordia richiede l’amore, si manifesta nel perdono e apre le porte all’accoglienza.
Questo dato da solo è un chiaro invito ai fedeli musulmani di ricordare la misericordia divina e di relazionarsi con il creato sviluppando la qualità della misericordia».
<<L’Anno della Misericordia permetterà ai fedeli delle tre religioni monoteiste in primis di riscoprire le radici comuni, tra le quali figura appunto anche la misericordia. Questa è strettamente legata con l’accoglienza e l’ospitalità ‒ e qui non possiamo non ricordare l’ospitalità di Abramo. Le radici comuni faciliteranno la costruzione di ponti tra i fedeli delle diverse religioni, permettendo di approfondire il dialogo autentico, peraltro già incominciato in diversi ambienti. Il dialogo facilitato da questa radice comune come un circolo virtuoso ci aiuterà a vedere e comprendere i valori profondi, di riscoprire la grande famiglia umana alla quale tutti apparteniamo, portando alla convivenza pacifica. Si possono ben immaginare le conseguenze positive di cui possono giovarsi le società attuali, attraversate dalla paura, dalla violenza…e assetate di pace». 

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