martedì 15 novembre 2016

UNA MAREA UMANA CHE NESSUN MURO POTRA' FERMARE

Duecentoquarantaquattro milioni di persone. Storie, volti, vite, speranze, dolore, paure. Una immensità. Sono i migranti al mondo, il 41% in più dal 2000. Migranti economici ma anche ambientali, in fuga da povertà, carestie, oltre che da guerre e da regimi che fanno scempio di diritti umani, politici, sociali. Di fronte a questa enormità, la Grande emergenza del Terzo Millennio, la risposta più brutale è quella degli edificatori di muri, di chi militarizza le frontiere per cacciare, espellere. Deportare. Parola terribile, quest’ultima, che evoca pagine terribili della storia dell’umanità... 
Secondo il rapporto Unicef «Sradicati », nel mondo ci sono circa 50 milioni di bambini migranti. Che cioè lasciano il loro Paese per fuggire da guerra e carestie . E non sempre lo fanno accompagnati dai loro genitori: lo scorso anno, in 78 nazioni, più di 100mila bimbi soli hanno chiesto asilo, il triplo rispetto a due anni fa. Ventotto milioni di questi bimbi fuggono a causa di conflitti che sono piovuti loro sulla testa per via della stupidità dei grandi. Gli altri milioni lo fanno sperando in un futuro migliore e sicuro...
In Europa, nel solo 2015, 96mila minori non accompagnati hanno presentato richiesta d'asilo; il 40% di loro erano minori afghani, che avevano dovuto affrontare da soli un viaggio di 48mila chilometri. «Non possiamo chiudere gli occhi davanti alle condizioni di miseria che ci sono nel mondo e che nella maggior parte dei casi sono frutto della globalizzazione e dello sfruttamento attuato per anni dai Paesi del Nord del mondo. Dobbiamo guardare agli individui non agli status. A noi la distinzione tra rifugiato e migrante non interessa, interessano le persone», rimarca il responsabile immigrazione della Caritas Oliviero Forti.
«È sbagliato usare la parola migranti. La parola giusta è rifugiati »: così si pronunciava Bono Vox , leader degli U2, a Expo. «Queste persone - aveva aggiunto non lasciano le loro case perché vogliono vivere in Italia o in Irlanda. Lasciano i loro Paesi perché non hanno casa. Dunque è sbagliato usare la parola migranti. La parola giusta è rifugiati. Vi sono leader nel mondo, come Angela Merkel e Matteo Renzi, che stanno facendo enormi sforzi in questo senso». Quanto al neoeletto presidente farebbe bene a riflettere sulle parole del cardinale Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston : «Il nostro Paese è stato il beneficiario di così tanti gruppi di immigrati che hanno avuto il coraggio e la costanza di arrivare in America. Sono arrivati superando condizioni orribili e alimentando il sogno di una vita migliore per i loro figli. Essi sono stati alcuni dei cittadini più industriosi, ambiziosi e intraprendenti del nostro Paese, e hanno portato un’energia enorme e un’iniezione di buona volontà nella loro nuova patria. Hanno lavorato duramente e i sacrifici da loro fatti hanno reso grande questa nazione »
Umberto De Giovannangeli in “l'Unità” del 15 novembre 2016

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