venerdì 18 novembre 2016

I RECORD DELL'ITALIA CHE ACCOGLIE

Un numero shock gira tra i corridoi del Viminale: 170mila. Sono i migranti sbarcati quest’anno sulle nostre coste. «Un record. Abbiamo bruciato il primato del 2014 con oltre un mese d’anticipo.
Non ce l’aspettavamo: l’onda grossa è proseguita anche con l’arrivo dell’autunno ». I tecnici del ministero non nascondono la preoccupazione: gli sbarchi e le tragedie in mare non si fermano. La macchina dell’accoglienza è sotto stress: a fine anno si prevede di raggiungere la cifra di 200mila migranti ospitati. Mai così tanti nel nostro Paese. E c’è un altro dato a fare ancora più paura: quello
dei minori stranieri non accompagnati. Un esercito di ragazzini quest’anno: già 22.772, quasi il doppio di quanti arrivati nell’intero 2015.
Al ministero dell’Interno si controllano gli ultimi numeri: il 16,49% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e 9mila persone in più rispetto allo stesso periodo del 2014, anno che segnò con i suoi 170mila arrivi un record di sbarchi. 
«Insomma – ragionano al Viminale – abbiamo battuto il record negativo del 2014 e pensare che manca più di un mese alla fine dell’anno. Il problema è che ormai in Paesi come Niger, Sudan, Libia sul business dei migranti campano in tanti e non solo i trafficanti: ci sono quelli che affittano il loro camion per il trasporto, quelli che offrono la propria casa come centro di raccolta. Difficile scardinare questi meccanismi».
Ma chi è che arriva oggi sulle nostre coste? Pochissimi i siriani, quasi tutti sono africani: da Nigeria (21%), Eritrea (12%), Guinea (7%), Gambia (7%), Costa d’Avorio (7%), Senegal (5%), Sudan (5%). E anche chi non otterrà l’asilo, difficilmente potrà essere rimpatriato. L’Italia infatti ha pochi accordi di riammissione: e senza accordi non ci sono rimpatri. Non solo. Con la chiusura di gran parte delle frontiere europee, l’Italia si sta trasformando da Paese corridoio a una “trappola” per tanti migranti che vorrebbero raggiungere il Nord Europa. 
Da qui i numeri dell’accoglienza: sono ben 175.188 i profughi oggi ospitati nei centri governativi e nelle strutture temporanee. E l’emergenza rischia di aggravarsi: come ha reso noto dal capo dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone, in Commissione diritti umani al Senato, «viaggiamo verso le 200mila persone: un numero che se fosse supportato dagli 8mila sindaci non creerebbe problemi sul territorio ». Peccato che oggi sono solo 2.600 i comuni che accolgono. Eppure un nuovo Piano nazionale d’accoglienza c’è: siglato tra Viminale e Anci, prevede la distribuzione in tutti i comuni di 2,5 migranti ogni mille abitanti. I sindaci otterrebbero 500 euro per ogni profugo ospitato. Insomma un’accoglienza diffusa che eviterebbe concentrazioni pericolose. «Ma per evitare polemiche politiche – confidano al ministero – è tutto congelato fino al referendum costituzionale».
Vladimiro Polchi in “la Repubblica” del 18 novembre 2016

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