mercoledì 16 novembre 2016

ATLANTE DELL'INFANZIA di SAVE THE CHILDREN

Non si può dire se fa più effetto esprimerlo in numeri assoluti, in percentuale o in numeri relativi. Di certo è un pugno alle nostre certezze: c’è più di un milione di bambini molto poveri che vive nelle nostre città. Un milione e 131 mila, per la precisione. Ovvero un minore su tre.
Sono numeri che ribaltano i luoghi comuni: la maggior parte di questi bambini vivono nelle città del nostro Nord (490 mila), contro i 450 mila del Sud e i 191 mila del Centro. Save the Children ha messo tutti questi numeri in un librone e gli ha dato un nome gentile: «Atlante dell’infanzia (a rischio), Bambini supereroi». Ci sono anche i disegni dei veri supereroi dei bambini in questo Atlante che è una vera e propria radiografia dell’infanzia del nostro Paese e che è arrivato alla sua settima edizione, con una novità, come ha spiegato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children: quest’anno per la prima volta verrà pubblicato da una casa editrice e pure di grande prestigio, la Treccani. Sfogliarlo per credere: l’Atlante è un viaggio nell’Italia in 48 mappe e ci segnala che il nostro Paese è il fanalino di coda in Europa circa i disagi dei minori. Per capire: da noi sono poveri il 32,1 per cento dei bambini contro il 27,7 della media europea. E anche la sofferenza che i bambini vivono per abitare in case non riscaldate ci mette in coda: da noi è il 39 per cento contro la media Ue del 24,4. E questo quando nel nostro Paese il tasso di natalità è crollato a picco con il 2015 che ha fatto registrare il record negativo di nati (-485 mila). È un pugno alle nostre certezze, questo Atlante pubblicato a pochi giorni dalla Giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra il 20 novembre.
L'Atlante di Save the Children: va dentro le cifre. E scopre che i bimbi poveri vivono di più dentro le famiglie italiane, 325 mila famiglie contro 232 mila famiglie di stranieri e 60 mila di famiglie cosiddette miste, ovvero con uno dei due straniero. Ma nell’Atlante scopriamo anche che le favelas non sono soltanto nelle periferie delle nostre città, visto che ben 93 mila famiglie povere vivono all’interno delle grandi metropoli. E anche a guardare nell’Atlante l’evoluzione statistica della povertà nel nostro Paese si scatena una vera e propria raffica di pugni sulle nostre certezze: nel 2005 era il 2,8 per cento delle famiglie con almeno un minore che viveva in povertà assoluta, nel 2015 si è arrivati al record del 9,3 per cento.
Estratto di Alessandra Arachidi su Corriere.it

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