sabato 3 settembre 2016

RISO AMARO !!

Suscita indignazione la prima vignetta di Charlie Hebdo che ritrae un italiano e una italiana indecisi tra pasta (penne) al sugo o gratinata e alla fine arrivano le lasagnes, farcite di corpi sepolti sotto le macerie di Amatrice. L’indignazione la lasceremmo ai responsabili della «distrazione» che fa sì che ogni terremoto in Italia sia strage di vite umane.
Certo la vignetta in questione è odiosa. 
Meglio, razzista.
Se l’obiettivo era quello di dire che in Italia i terremoti fanno troppi morti, il risultato è infelice e fallimentare. Perché c’è differenza sostanziale tra la satira, che irride i potenti e il sarcasmo contro i vinti e gli ultimi.
E che approfitta, come fa la vignetta di Charlie Hebdo, addirittura del luogo comune italiani-pasta.
Proprio come all’inizio del secolo venivano chiamati i migranti italiani a Parigi: «Macheronì».
Aggravata dalla seconda vignetta di «risposta» alle proteste italiane: «Le case non le costruisce
Hebdo ma la mafia».
Italiani pasta, pizza, mandolini e mafia insomma. Non basta rivendicare il valore «assoluto», contro
ogni censura, della satira: altrimenti perché le brillanti matite di Charlie Hebdo non hanno mai
pensato di irridere alla sanguinosa strage terrorista che ha riguardato quella redazione due anni fa?
Visto l’anti-islamismo dilagante, avevamo tutti sogghignato di fronte ai disegni famosi in cui l’effige di Maometto appariva, inesorabilmente, disegnata come un  culo o come due zebedei.
Stavolta non è Maometto l’oggetto della vignetta. Ma i trecento morti del terremoto di Amatrice.
Comunque se l’arroganza e il cattivo gusto restano una insopportabile peculiarità francese, la superficialità corrotta e criminale – come i terremoti hanno insegnato – ci appartiene tutta. E c’è poco da ridere.

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