giovedì 9 giugno 2016

LO STATO ITALIANO CONTRO IL NEGAZIONISMO:NON E' MAI TROPPO TARDI PER LEGGI DI QUESTO TIPO!

Il negazionismo è un abuso di diritto, vietato dall’articolo 17 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), secondo il quale nessuno può avvalersi delle disposizioni della Convenzione per porre in essere atti tendenti a distruggere altri fondamentali diritti e libertà. Come ha chiarito più volte la Corte di Strasburgo, “l’obiettivo dei negazionisti è un conclamato obiettivo razzista, xenofobo e antisemita, ovvero riabilitare il regime nazionalsocialista e, per conseguenza, accusare di falsificazione della storia le stesse vittime. La contestazione di questo crimine contro l’umanità è una delle forme più sottili di diffamazione razziale e xenofoba e di incitazione all’odio”.
Ed ora anche in Italia, con l’approvazione definitiva del Ddl sul negazionismo, il Parlamento ha finalmente introdotto sanzioni verso chi nega o minimizza accertati crimini di genocidio. Un atto fondamentale per contrastare concretamente atti che continuano a ispirate, o persino a sollecitare e incoraggiare, le azioni di gruppi razzisti, xenofobi e antisemiti.
La norma trasmette un messaggio chiaro e dà seguito agli impegni presi dal nostro Paese. Ricordiamo, ad esempio, che lo stessa Giorno della memoria, istituito dalla Legge n. 211/2000, persegue il fine «di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (…) affinché simili eventi non possano mai più accadere».
Già nel 2007, l’assemblea generale delle Nazioni Unite aveva adottato la risoluzione 61/255 sulla Negazione dell’Olocausto, che «condanna senza riserve qualsiasi diniego dell’Olocausto e sollecita tutti i membri a respingere qualsiasi negazione, parziale o totale, dell’Olocausto come fatto storico, e qualsiasi attività con questo fine». La norma che sanziona il negazionismo riconosce il significato che riveste la Shoah nella nostra società e rafforza le fondamenta etiche, politiche e giuridiche del patto sorto dopo la Seconda guerra mondiale: il rifiuto incondizionato degli orrori nazisti.

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