giovedì 23 giugno 2016

IL CONFINE

«Il confine indica un limite comune, una separazione tra spazi contigui; è anche un modo per stabilire in via pacifica il diritto di proprietà di ognuno in un territorio conteso. La frontiera rappresenta invece la fine della terra, il limite ultimo oltre il quale avventurarsi significava andare al di là della superstizione contro il volere degli dèi, oltre il giusto e il consentito, verso l’inconoscibile che ne avrebbe scatenato l’invidia. Varcare la frontiera, significa inoltrarsi dentro un territorio fatto di terre aspre, dure, difficili, abitato da mostri pericolosi contro cui dover combattere. Vuol dire uscire da uno spazio familiare, conosciuto, rassicurante, ed entrare in quello dell’incertezza. Questo passaggio, oltrepassare la frontiera, muta anche il carattere di un individuo: al di là di essa si diventa stranieri, emigranti, diversi non solo per gli altri ma talvolta anche per se stessi.»
Piero ZANINI, Significati del confine - I limiti naturali, storici, mentali - Edizioni scolastiche Mondadori, Milano 1997

Questa riportata era una delle tracce per il tema che gli studenti della maturità di quest'anno si sono ritrovati davanti. Probabilmente uno dei temi più attesi e per certi versi un po' scontato. Un tema che ha fatto riflettere i giovani maturandi proprio nel giorno in cui l’Unione europea trovava un accordo sulla gestione di polizia alle frontiere esterne dell’Unione. E mentre papa Bergoglio, instancabile difensore dei deboli, ha di nuovo detto che i rifugiati non sono nemici ma fratelli. E poi come non avere in cuore  il problema della Brexit, cioè l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, che in questi giorni si decide con un referendum Oltremanica. 
Ma il confine è oggetto di divisione, di separazione, o è una via all'unione? Sicuramente la preoccupazione principale è quella della difesa, la paura di perdere la propria identità geografica e antropomorfica. Difendo la mia identità blindando il confine. Ma mentre costruisco la mia difesa sul confine, spargo i semi della divisione, dell'intolleranza, dell'odio e della segregazione all'interno dei confini. E allora se già all'interno tutto è frazionato e delimitato, come potrà esserci uno spazio per coloro che chiedono aiuto e un pezzo di pane?
A.B.

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