lunedì 27 gennaio 2014

UNA CROCE CHIAMATA AUSCHWITZ


Non so se è utile ancora celebrare una giornata della memoria,ma di sicuro so,che,potremmo anche cancellare la giornata,ma la memoria non morrà mai!
Diceva il Cardinale Martini:<<La Shoa,concepita dai capi della Germania nazista come annientamento sistematico e totale degli ebrei,fu attuata in Europa tra il 1939 e il 1945:questo crimine orrendo fu perpetrato tra le Nazioni che si ritenevano le più civili dell'umanità,per storia,cultura,tradizioni religiose,progresso scientifico.Nonostante i tentativi ricorrenti di deprecabili revisionismi,oggi ci sembra ovvio indicare tra i luoghi del genocidio quello che pare riassumere tutti gli aspetti di male e di negatività:Auschwitz>>.
Auschwitz è un luogo,un monumento,un territorio,una terra,un museo che raccoglie e testimonia la crudeltà nazista e il dolore di un'umanità colpita al cuore dei suoi diritti.
Auschwitz non può però diventare solo una visita cimiteriale che si nutre solo di ricordi,di lacrime e di memoria.
Auschwitz è "la cenere fertile e calda" che trasmette la vita,che fa assaporare una nuova esperienza di Dio,come colui che vigila come sentinella sul suo popolo e ricorda al mondo che la resurrezione è comprensibile solo attraverso il fallimento e l'incomprensione della Croce!
Solo allora Auschwitz,simbolo di un'immane sofferenza umana,non sarà il semplice prodotto di uno di quei regimi demoniaci infestanti la nostra civiltà,ma la visione,attraverso uno sguardo nuovo,di una positività costruttiva.
Così scrivevano i Padri conciliari nel documento Nostra Aetate:<<La Chiesa inoltre, che esecra tutte le persecuzioni contro qualsiasi uomo, memore del patrimonio che essa ha in comune con gli Ebrei, e spinta non da motivi politici, ma da religiosa carità evangelica, deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli Ebrei in ogni tempo e da chiunque. In realtà il Cristo, come la Chiesa ha sempre sostenuto e sostiene, in virtù del suo immenso amore, si è volontariamente sottomesso alla sua passione e morte a causa dei peccati di tutti gli uomini e affinché tutti gli uomini conseguano la salvezza. Il dovere della Chiesa, nella sua predicazione, è dunque di annunciare la croce di Cristo come segno dell'amore universale di Dio e come fonte di ogni grazia>>.
A.B.

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