5 - Sulle unioni di persone della stesso
sesso
a) Esiste nel vostro paese una legge
civile di riconoscimento delle unioni di persone dello
stesso sesso equiparate in qualche modo
al matrimonio?
b) Quale è l’atteggiamento delle Chiese
particolari e locali sia di fronte allo Stato civile
promotore di unioni civili tra persone
dello stesso sesso, sia di fronte alle persone
coinvolte in questo tipo di unione?
c) Quale attenzione pastorale è
possibile avere nei confronti delle persone che hanno scelto
di vivere secondo questo tipo di unioni?
In Italia non esiste alcuna legge
civile di riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso,anzi
aumentati sono gli atti di violenza contro omosessuali e lesbiche:Chiesa e
Stato sono imbevuti di mentalità omofoba!
Il cammino,che non è ancora iniziato,è
molto lungo,e non bastano i principi “missionari” di redenzione da parte della
Chiesa,né una legge da parte dello Stato contro l’omofobia.
Bisogna creare all’interno di Chiesa e
Stato un consenso tale da rendere possibili queste unioni,fino ad arrivare ad
una benedizione da parte della Comunità Cristiana che trova un ulteriore gesto
nella firma davanti all’Ufficiale Pubblico.
Anche tutto ciò va inserito in un
cammino di fede molto più vasto,visto che la richiesta di un riconoscimento
della Chiesa è sicuramente voluto da chi ha scelto Cristo come compagno di
viaggio della propria vita.
d) Nel caso di unioni di persone dello
stesso sesso che abbiano adottato bambini come
comportarsi pastoralmente in vista della
trasmissione della fede?
La richiesta arriva sicuramente da una
coppia di credenti,per cui non vedo nulla in contrario. E poi l’annuncio di
fede non è un dono gratuito per ogni uomo di buona volontà?
6 - Sull’educazione dei figli in seno
alle situazioni di matrimoni irregolari
a) Qual è in questi casi la proporzione
stimata di bambini e adolescenti in relazione ai
bambini nati e cresciuti in famiglie
regolarmente costituite?
Non saprei,ma ci sono fior fiore di
statistiche che possono rispondere adeguatamente.
b) Con quale atteggiamento i genitori si
rivolgono alla Chiesa? Che cosa chiedono? Solo i
sacramenti o anche la catechesi e
l’insegnamento in generale della religione?
c) Come le Chiese particolari vanno
incontro alla necessità dei genitori di questi bambini di
offrire un’educazione cristiana ai propri
figli?
d) Come si svolge la pratica
sacramentale in questi casi: la preparazione, l’amministrazione
del sacramento e l’accompagnamento?
L’aumento delle situazioni che la
Chiesa Cattolica ritiene irregolari non è sempre direttamente proporzionale al rifiuto
di far partecipare ai sacramenti dell’iniziazione cristiana i propri figli.
Nella mia esperienza personale,pur rimanendo personalmente ai margini,a causa
delle mie scelte di vita contrarie all’impostazione dogmatica della Chiesa
Cattolica, ma sempre impegnato nella crescita della mia fede in Cristo,ho fatto
in modo che le mie figlie potessero accogliere la Buona Novella fin dall’inizio
della loro vita perché crescessero secondo l’originale e autentica tradizione
europea,imbevuta e maturata nell’area della scelta cristiana.
7 - Sull’apertura degli sposi alla vita
a) Qual è la reale conoscenza che i
cristiani hanno della dottrina della Humanae vitae sulla
paternità responsabile? Quale coscienza
si ha della valutazione morale dei differenti
metodi di regolazione delle nascite?
Quali approfondimenti potrebbero essere suggeriti in
materia dal punto di vista pastorale?
I cristiani si ricordano del Humanae
Vitae solo per il fatto che in essa si nega la possibilità di avere rapporti
sessuali che non siano tesi alla procreazione e per la bocciatura dell’uso
della contraccezione artificiale. Si ha sicuramente coscienza di incorrere
nella peccaminosità dell’uso di pillola e preservativi,e lo si confessa
anche,ma senza trovare alternativa utile.
b) È accettata tale dottrina morale?
Quali sono gli aspetti più problematici che rendono
difficoltosa l’accettazione nella grande
maggioranza delle coppie?
La maggioranza dei cattolici non
accetta tale dottrina morale e soprattutto non accetta che l’indicazione
provenga da un mondo di celibi,di persone che non sanno e non capiscono che
cosa voglia dire vivere una vita di coppia. Credo che di tutte le indicazione
della Chiesa Cattolica,questa,sia la più contrastata e inascoltata, soprattutto
per l’idea che non si vogliono interferenze nell’intimità del rapporto tra i
coniugi. Inoltre si ritengono i metodi anticoncezionali un aiuto per
l’intimità,per la conoscenza reciproca e per la libertà coniugale. Infine c’è
una campagna sociale per l’utilizzo del preservativo quale unico,al
momento,mezzo di non trasmissione di malattie sessuali.
c) Quali metodi naturali vengono
promossi da parte delle Chiese particolari per aiutare i
coniugi a mettere in pratica la dottrina
dell’Humanae vitae?
d) Qual è l’esperienza riguardo a questo
tema nella prassi del sacramento della penitenza e
nella partecipazione all’eucaristia?
Ma la Chiesa Cattolica è ancora
convinta che si debba battere la strada degli insegnamenti dell’ Humanae
Vitae,riducendo tutta la bellezza e la vastità del rapporto sessuale tra i
coniugi ad un problema di procreazione e di anticoncezionali?
e) Quali contrasti si evidenziano tra la
dottrina della Chiesa e l’educazione civile al riguardo?
Se la Dottrina della Chiesa Cattolica è
rimasta ferma ai principi della Humanae Vitae,non così è stato per la società
civile che ha dovuto far fronte a tutta una serie di nuove problematiche legate
all’accresciuta presenza femminile,alla nuova visione della sessualità,alla
necessità di dover difendere una serie di categorie umane emarginate da
mentalità sessuofobica e maschilista,iniziando perciò a parlare di una nuova
educazione sessuale,del controllo delle nascite,dell’accoglienza di coppie gay.
f) Come promuovere una mentalità
maggiormente aperta alla natalità? Come favorire la
crescita delle nascite?
In una società secolare come quella
odierna,credo che sia impossibile proporre un principio del genere a causa dell’incremento
della popolazione,della scarsità delle risorse naturali,della possibilità di
una realizzazione diversa dalla maternità per la donna e non da ultimo l’enorme
crisi economica globale che preclude le speranze future dei giovani.
8 - Sul rapporto tra la famiglia e
persona
a) Gesù Cristo rivela il mistero e la
vocazione dell’uomo: la famiglia è un luogo privilegiato
perché questo avvenga?
La Famiglia è certamente un luogo
privilegiato dove Cristo si rivela e dove rivela all’uomo la sua vocazione,ma
non dimentichiamo la risposta di Gesù ai suoi genitori quando,smarritosi durante
la salita al Tempio in occasione della Pasqua e ritrovato in mezzo ai maestri
della Legge,disse:<<Perché cercarmi tanto? Non sapevate che io devo
essere nella Casa del Padre Mio?>>(Lc2,49/Traduz.Interconfessionale).
b) Quali situazioni critiche della
famiglia nel mondo odierno possono diventare un ostacolo
all’incontro della persona con Cristo?
Sicuramente il non sentirsi amati,
l'essere abbandonati ed esclusi, il subire violenza nella famiglia o nella
società. In particolare oggi la mancanza di lavoro, di cure mediche adeguate,
di sostegno materiale e psicologico in situazioni di invecchiamento, disagio
mentale, dipendenza, corrodono le relazioni familiari.
c) In quale misura le crisi di fede che
le persone possono attraversare incidono nella vita
familiare?
Se la fede fa parte del substrato
personale e famigliare degli individui,ogni problematica di vita famigliare
inclina anche la vita della fede. Fondamentale sarà la solidità dell’amore
umano che è trasfigurazione di quello divino che fa crescere la fede e aiuta ad
incontrare l’altro da sé.
9 - Altre sfide e proposte
Ci sono altre sfide e proposte riguardo
ai temi trattati in questo questionario, avvertite come
urgenti o utili da parte dei
destinatari?
Nel questionario non si è accennato ai preti
o suore che lasciano il ministero e formano una famiglia. Anch’essi sono
credenti che spessissimo sono emarginati dalla vita ecclesiale. Non sono
neppure coinvolti non dico per la pastorale, ma per le competenze che – dovendo
ricostruirsi una vita – hanno acquisito in campi diversi.
Vorrei sfruttare questa opportunità per
segnalare che molti sono disponibili ad un dialogo con i Pastori per trovare
risposte anche a questo problema ecclesiale. Dialogo che più volte hanno
cercato, ma che è sempre stato rifiutato.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE.
Agostino Bonassi con Daniela.
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