A Trento, il parroco cattolico e la pastora protestante celebrano insieme
Il
rapporto tra le chiese cristiane è una delle questioni che sotto
papa Francesco molti si attendevano sarebbero state oggetto della
“rivoluzione” del pontefice argentino, tanto invocata dai media
quanto attesa dall’opinione pubblica laica e cattolica.
Finora,
però, anche su questo fronte si è visto pochino. Specialmente in
Italia, l’episcopato continua ad essere assai timido nei suoi
pronunciamenti. Sul terreno della pastorale e dei gesti concreti poi,
nemmeno a parlarne. Soprattutto quando in ballo c’è la cosiddetta
"ospitalità eucaristica" o "intercomunione",
quella pratica per cui i membri di diverse chiese cristiane
condividono il pane e il vino durante la celebrazione. Peggio ancora
quando si parla di “concelebrare” assieme tra pastori o
presbiteri di altre chiese cristiane. Perché per la Chiesa cattolica
un protestante può assistere alla messa, ma non può ricevere
l'eucaristia; ed al pastore protestante, non essendo stato ordinato
da un vescovo e quindi non rientrando nella successione apostolica, è
vietato di concelebrare con il prete cattolico.
In
un contesto ancora così contrassegnato da rigidità e diffidenze,
tocca così a singoli preti o parroci, oppure a gruppi e realtà di
base,realizzare un ecumenismo “dal basso” che ha porta le chiese
cristiane ad un confronto, a momenti di dialogo e condivisione, a
pratiche liturgiche che a livello istituzionale non sono state sinora
adeguatamente recepite, né accompagnate dalla riflessione teologica
o dalle scelte pastorali.
L’ultimo
episodio in ordine di tempo riguarda la messa concelebrata il 30
maggio scorso da don Lino Zatelli, parroco di San Carlo Borromeo, in
zona Clarina a Trento Sud, e Lidia Maggi, teologa, pastora battista a
Varese, da sempre impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso.
«Chi comanda la chiesa mi ha detto di non parlare di
concelebrazione, ma dire semplicemente che Lidia Maggi avrebbe
assistito alla messa. Invece non solo lo dico a gran voce, ma
prenderà parte anche alla comunione per un altro gesto che non
mancherà di far clamore», ha detto con franchezza il parroco,
all’inizio della messa. Per la curia, insomma, la presenza della
pastora era possibile, ma guai a parlare di concelebrazione. A San
Carlo, invece, la concelebrazione si è fatta.Il parroco di San Carlo
ha espresso la sua grande emozione per questo evento straordinario e
nella sua omelia (don Lino e Lidia Maggi si sono alternati sul
pulito) ha evidenziato i molti problemi sui quali la chiesa si sta
interrogando circa il ruolo delle donne, il celibato del clero, la
funzione concreta del “popolo di Dio” nella vita della Chiesa.
Con riferimento alla liturgia della messa, don Lino ha ricordato il
valore del sacerdozio universale sancito dal Concilio Vaticano II
nella Lumen
Gentium
di cui sono investiti tutti i membri della Chiesa, affermando di
essere favorevole alle donne prete, come anche al celibato opzionale
per i presbiteri.
Nella sua
omelia, Lidia Maggi ha parlato del soffio dello spirito ecumenico ,
lieve ma persistente,che ha permesso che il sogno di una
riconciliazione tra fratelli scomunicati appartenenti a Chiese che
prima nemmeno parlavano diventasse realtà. Così, i “fratelli
separati” si sono scoperti “fratelli ritrovati”, in cammino
verso l'unità, in cui le differenze vengono accolte senza essere
demonizzate. «L'obiettivo è, dunque, quello di una comunione nella
diversità», ha dichiarato la pastora Maggi.«Facciamo parte della
stessa chiesa,abbiamo tracciato un alfabeto comune, quello della
riconciliazione.Per questo-ha spiegato-condivideremo il pane, andando
oltre quelle linee di divisione che hanno contraddistinto il nostro
passato».
Chi era presente
dice di aver visto un Don Lino, visibilmente commosso,soprattutto
quando ha stretto davanti all'altare, in un lungo ed intenso
abbraccio la pastora e tutti i presenti gli hanno espresso la propria
gioia con un lunghissimo applauso.
Da
Fonte Adista - Voce Evangelica
Grazie per la condivisione che non mi fai mancare ..... nessuno può' mettere limiti allo Spirito Santo ed Egli soffia dove e come vuole!................
RispondiEliminaSaluti cari. Con affetto, sr. Maria