lunedì 27 aprile 2015

SINDONE: SI PERDE IL CENTRO DELLA FEDE
"Mentre molti nel popolo di Dio stanno educandosi ad una dimensione adulta della fede, a cogliere la presenza del Signore là dove egli ha voluto a noi rivelarsi, cioè nella testimonianza  della sua Parola contenuta della Bibbia e nella storia, la chiesa ufficiale incoraggia e tiene aperte queste strade devozionali che possono portare molto lontano dal centro della fede e che non hanno nulla in comune con la Parola di Dio e la storia concreta dei poveri, intesa come storia di liberazione".
(Da "Sindone: radiografia di una prova", pag 51)

"Il rispetto  delle diverse sensibilità non può diventare l'alibi per un pluralismo qualunquistico, ma deve piuttosto cercare le strade per un serrato confronto fraterno, evangelico delle diverse posizioni che si esprimono all'interno della chiesa.
La carità fraterna è il criterio supremo anche nella pratica del rispetto delle diversità, ma se non vuole ridursi a parole, deve diventare correzione fraterna, volontà di ascoltarsi e di confrontarsi davanti all'Evangelo e sull'Evangelo.
Un servizio di discernimento e di educazione evangelica non può, a mio avviso, non vigilare su tutte quelle espressioni religiose che rischiano di farci perdere di vista il centro dell'Evangelo, il nucleo della nostra fede, la centralità della parola di Dio e della lotta per la liberazione dei poveri".
(Ayassot-Barbero "Sindone: radiografia di una prova", Claudiana, pag 50-51)

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