Il primo uomo,Adamo,perde
l'intimità con il suo Dio perché il Serpente-Demonio gli ha
promesso il potere che deriva dalla conoscenza e dalla possibilità
di scegliere tra il bene e il male.
Gesù stesso,poco prima di
affrontare gli ultimi e determinanti eventi della sua esistenza
terrena,si apparta nel deserto e viene accostato dal Diavolo in
persona (Lc 4,5-8) che gli offre il potere sui regni di questo mondo.
Più volte durante le sue ultime ore terrene Gesù viene
continuamente in contatto con proposte,provocazioni,richieste di
dimostrazione pratica e concreta della presenza del suo Regno.
Anche nella nostra semplice e
popolare cultura si usa affermare che basta far indossare un'uniforme
ad un uomo per vederlo cambiare e spesso assumere veri e propri
atteggiamenti di potere.
Ma tutto ciò non fa parte di
quel Dio in cui il cristiano crede. Lui che è l'essere onniscente e
onnipotente,come poterva permettere che suo Figlio,anch'Egli
Dio,secondo il dogma della Trinità,dovesse assoggettarsi al potere
della natura umana? Per dimostrare di essere il Dio-Salvatore
bisognava sottomettersi alle leggi del mondo e della natura?
Ebbene,sì!
Dio si mette in contatto con
l'uomo e cerca di farsi da lui capire attraverso ciò che è più
scontato e facile:l'umanità dell'uomo,con tutta la sua natura
mortale e mutevole. Ma se Dio,per ritrovare il proprio rapporto con
l'uomo,per ricostruire quella intimità del Paradiso Terrestre,deve
scendere a livello dell'uomo,come potrà l'uomo ricollegarsi al suo
Dio,se non attraverso la propria umana caducità?
È il paradosso della nostra
stessa fede,ma è l'unica via per essere veri uomini a immagine e
somiglianza di Dio.
Agostino Bonassi.
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