sabato 4 aprile 2015

SABATO SANTO


Se qualcuno mi interrogasse su che cosa è la ricchezza,su cos'è che rende,oggi,l'uomo ricco...non avrei dubbi nel rispondere:il potere! Risposta abbastanza scontata se pensiamo ad alcuni passi famosi della Bibbia.
Il primo uomo,Adamo,perde l'intimità con il suo Dio perché il Serpente-Demonio gli ha promesso il potere che deriva dalla conoscenza e dalla possibilità di scegliere tra il bene e il male.
Gesù stesso,poco prima di affrontare gli ultimi e determinanti eventi della sua esistenza terrena,si apparta nel deserto e viene accostato dal Diavolo in persona (Lc 4,5-8) che gli offre il potere sui regni di questo mondo. Più volte durante le sue ultime ore terrene Gesù viene continuamente in contatto con proposte,provocazioni,richieste di dimostrazione pratica e concreta della presenza del suo Regno.
Anche nella nostra semplice e popolare cultura si usa affermare che basta far indossare un'uniforme ad un uomo per vederlo cambiare e spesso assumere veri e propri atteggiamenti di potere.
Ma tutto ciò non fa parte di quel Dio in cui il cristiano crede. Lui che è l'essere onniscente e onnipotente,come poterva permettere che suo Figlio,anch'Egli Dio,secondo il dogma della Trinità,dovesse assoggettarsi al potere della natura umana? Per dimostrare di essere il Dio-Salvatore bisognava sottomettersi alle leggi del mondo e della natura? Ebbene,sì!
Dio si mette in contatto con l'uomo e cerca di farsi da lui capire attraverso ciò che è più scontato e facile:l'umanità dell'uomo,con tutta la sua natura mortale e mutevole. Ma se Dio,per ritrovare il proprio rapporto con l'uomo,per ricostruire quella intimità del Paradiso Terrestre,deve scendere a livello dell'uomo,come potrà l'uomo ricollegarsi al suo Dio,se non attraverso la propria umana caducità?
È il paradosso della nostra stessa fede,ma è l'unica via per essere veri uomini a immagine e somiglianza di Dio.
Agostino Bonassi.



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