sabato 25 gennaio 2020

I VIZI DELLA DESTRA E ... DELLA CHIESA!

In Polonia ci sono delle zone dove essere omofobo si può, anzi si deve. Sembra roba venuta fuori da un libro degli orrori nazisti, ma accade oggi, nell'Europa patria dei diritti civili. Si chiamano Strefa wolna od lgbt, che letteralmente significa zone libere da lgbt. Ad istituirle è stata la Polonia che, su impulso del maggiore partito polacco di destra Prawo i Sprawiedliwość (Pis), istituisce delle vere e proprie zone franche: in esse non si può professare quella che il Pis definisce "ideologia Lgbt". 
La Polonia sta vivendo un periodo difficile sul fronte dei diritti civili, con leggi autoritarie, nonostante le sanzioni di Bruxelles che mirano a riportare il Paese guidato da Andrzej Duda sulla via del rispetto dei diritti. In Polonia, 86 enti locali di vario livello hanno istituito le "zone franche" libere da Lgbt, adottando 91 provvedimenti, dove l'omotransfobia è permessa e azioni violente contro la diversità sono tollerate. 
I provvedimenti stabiliscono l'estromissione delle ong o associazioni Lgbt "dai progetti e dai bandi di concorso, e si impedisce che possano affittare spazi per formazioni, conferenze, eventi". Quello che promana dalle convinzioni del Pis è che le idee progressiste europee niente hanno a che vedere con quelle della Polonia, e così i consensi elettorali per queste formazioni politiche nelle zone rurali del Sud-Est hanno raggiunto cifre oltre il 50 per cento.
Non è roba da poco, anche perché a fomentare l'equazione gay-pedofilia, utilizzata dalla propaganda dei partiti al governo, contribuisce anche la Chiesa.  Marek Jędraszewski (arcivescovo cattolico polacco, ndr) ha usato per la prima volta il termine ‘piaga arcobaleno‘ che è stato immediatamente ripreso dall’ultradestra. Lo scorso settembre l'alto prelato ha addirittura organizzato una messa - con tanto di evento su Facebook - "per le famiglie e per la conversione dei peccatori pubblici".

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